Mauri (Pd): ransomware minaccia alla sicurezza, sì alle azioni sotto copertura
Sempre più spesso, le aziende e le piccole e medie imprese finiscono vittime del ransomware, tipo di software malevolo utilizzato dai pirati informatici per “infettare” i data center e i sistemi informatici aziendali rendendoli inutilizzabili fino al pagamento di un riscatto. Il fenomeno, in crescita e percepito come una delle principali minacce alla nostra economia da parte degli imprenditori, costituisce un serio attentato alla sicurezza nazionale, e richiede contromisure urgenti. Ed è in questo scenario che dal Pd arriva una proposta di legge per vietare i pagamenti di riscatti «almeno per quei soggetti che sono all’interno del perimetro nazionale cibernetico, cioè le realtà più delicate e più importanti dal punto di vista della sicurezza nazionale».
Impedire il pagamento dei riscatti
A fronte della minaccia ransomware, spiega il deputato dem Matteo Mauri, primo firmatario di una proposta di legge per il contrasto degli attacchi informatici a scopo di estorsione appena depositata a Montecitorio (Atto Camera 2318), occorre impedire il pagamento delle richieste in denaro avanzate degli hacker, replicando quanto fatto negli Anni Ottanta del secolo scorso, quando una legge ad hoc «impedì il pagamento dei riscatti per il rapimento delle persone», fenomeno ai tempi «molto diffuso in Italia».
Consentire operazioni sotto copertura anche all’estero
Non solo. Il pacchetto normativo prevede anche «la possibilità per le forze dell’ordine di agire sotto copertura» nel contrasto del ransomware «anche all’estero, perché sappiamo perfettamente che gran parte, se non tutti, questi attacchi, provengono dall’estero o da criminali o a volte anche da strutture statuali, cioè da veri e propri Stati».
Fonte: Il Sole 24 Ore