Mediobanca, frena la crescita dei distretti industriali

Mediobanca, frena la crescita dei distretti industriali

L’eccezione dei distretti più grandi

Guardano infatti ai 20 distretti più importanti per dimensione e fatturato – tra cui ai primi posti troviamo metallurgia e metalmeccanica delle Valli bresciane, metalli del Lecchese, componentistica e termoelettronica del Veneto-Friuli – la situazione cambia e i risultati raggiunti dalle medie imprese appartenenti a questi contesti produttivi sono stati superiori alla media nazionale. Segno dunque, sostengono gli autori del Report, che la forza della filiera rimane, così come si fa sentire l’effetto del «fare rete», soprattutto per essere competitivi all’estero. I distretti che hanno avuto performance migliori, infatti, sono quelli che hanno fatto leva su questi aspetti, come il distretto bresciano della metallurgia e della meccanica, ma anche quelli dell’agroalimentare e della moda.

Non a caso, in un quadro congiunturale più complesso, come quello verificatosi nel 2023, le medie imprese distrettuali e semidistrettuali sembrerebbero essersi prese una rivincita, almeno sul mercato interno: i consuntivi registrano infatti un incremento dello 0,3% dei fatturati aggregati rispetto al 2022, trainato soprattutto dalle buone performance dei cluster alimentari e dei beni per la persona e per la casa, con un calo tuttavia del 2,1% per quanto riguarda le esportazioni, dovuto in particolare alle difficoltà dei comparti meccanico e metallurgico. Le “altre” medie imprese hanno invece mantenuto stabili le vendite complessive (+0,1%), ma hanno dimostrato una maggiore competitività sul fronte delle esportazioni, con un incremento del 2,5%.

Gli ostacoli alla crescita

Tra i maggiori ostacoli alla crescita dichiarati dalle medie imprese distrettuali, si segnalano la riduzione dei margini industriali, la difficoltà nel reperire figure professionali adeguate, gli effetti inflattivi e le difficoltà di approvvigionamento delle materie prime. Le principali sfide nel breve termine riguardano la complessità del quadro normativo e legale, i rischi di attacchi informatici e le tensioni geopolitiche. Per attrezzarsi a queste sfide, queste aziende investono molto in attività innovative: dal 2021 a oggi, il 78,4% delle realtà distrettuali, e il 77,2% di quelle semidistrettuali, ha investito in macchinari, attrezzature e impianti tecnologicamente avanzati. Maggiori ritardi si risocntrano invece sul fronte delle tematiche ESG e in particolare nella redazione della cosiddetta Dichiarazione non finanziaria, che presto sarà obbligatori, realizzata appena dal 25,3% delle medie imprese operanti nei cluster industriali.

Nonostante questo apparente indebolimento, le realtà che operano all’interno di distretti o di sistemi produttivi locali mantengono un ruolo decisivo per lo sviluppo economico italiano, dato che pesano per oltre il 50% sul fatturato totale della manifattura italiana. Il 52% dei distretti mappati da Mediobanca è localizzato nelle regioni del Nord-Ovest e Nord-Est (compresa l’Emilia-Romagna), il 30% al Centro e il restante 18% al Sud. Il maggior numero di filiere appartiene al sistema moda (56 distretti), seguito dal sistema casa e da meccanica e metallurgia, entrambi con il 23%.

 

Fonte: Il Sole 24 Ore