
Mediobanca: utili record, target rivisti al rialzo
Via libera del cda di Mediobanca ai conti del primo semestre dell’esercizio 2024-2025, chiuso con «risultati record» che vedono un utile di 659,7 milioni (+7,9%), dopo ricavi per 1,847 miliardi (+6,8%), con un rapporto costi/ricavi in calo al 42% e un costo del rischio a 50 punti base. Il Rote si attesta al 14% (+60 punti). Il dato dell’utile netto è superiore al consensus, visto che le attese del mercato si fermavano in media a un dato semestrale di 635 milioni di euro. Il margine di interesse si mantiene a 978,9 milioni, sui livelli dello scorso anno (996,5 milioni), mentre le commissioni nette salgono a 546,7 milioni (+29,5%), segnando un «nuovo record trimestrale» di 315,5 milioni. Il Cet1 si attesta al 15,2%.
L’istituto rivede al rialzo gli obiettivi per il 2026. In particolare, per l’esercizio 2025/2026 prevede ricavi pari a circa 4 miliardi, in aumento rispetto al target originario di piano di 3,8 miliardi di euro. Atteso inoltre un utile netto superiore a 1,4 miliardi e un pay-out di circa il 100%.
Nagel: «Crescita in ogni divisione»
«Dopo aver chiuso lo scorso esercizio con i risultati migliori di sempre, Mediobanca ha confermato anche in questo semestre la crescita di tutte le sue divisioni, consolidando le principali iniziative del piano 2023-20626», afferma Alberto Nagel, amministratore delegato di Mediobanca, a commento della semestrale. «Tutte le piattaforme distributive fisiche e digitali sono state potenziate, attraendo i migliori talenti; l’offerta di servizi è stata ampliata e riposizionata sempre più sul modello Private Investment Banking, con un ottimo riconoscimento da parte dei clienti nelle loro decisioni di investimento, di finanziamento, di consulenza ordinaria e straordinaria» ha sottolineato il manager secondo cui «la crescita sostenibile del business è ben avviata e procede ad una velocità stabilmente superiore al passato».
La banca «è concentrata sull’esecuzione del Piano One brand- One culture che la colloca come operatore sempre più focalizzato sul Wealth Management fortemente integrato con un Corporate & Investment Banking sinergico e diversificato. Remunerazione degli azionisti e creazione di valore collocano Mediobanca ai migliori livelli settoriali, in uno scenario di riduzione dei tassi di interesse», conclude Nagel.
L’Ops di Mps
Il consiglio di amministrazione di Mediobanca il 28 gennaio ha ritenuto l’offerta priva di razionale industriale e finanziario, e dunque distruttiva di valore per gli stakeholder di Mediobanca e di Mps. Lo ricorda la banca nel comunicato sulla semestrale dove torna a sottolineare «la mancanza di un razionale industriale per Mediobanca e Mps». Si segnalano di nuovo inoltre «potenziali disallineamenti di interesse tra alcuni rilevanti azionisti presenti in Mediobanca, Mps e Assicurazioni Generali e gli altri azionisti di entrambe le realtà».
Fonte: Il Sole 24 Ore