Meloni alla prova Usa: vedrà Biden a Roma, dubbi se andare da Trump

Meloni alla prova Usa: vedrà Biden a Roma, dubbi se andare da Trump

Giorgia Meloni si prepara all’ultimo incontro con Joe Biden e non esclude ancora di essere a Washington ad applaudire il ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump. Tutto in una decina di giorni. La premier, infatti, pur non avendo ancora preso una decisione definitiva, sarebbe orientata a essere presente alla cerimonia di insediamento del nuovo presidente degli Stati Uniti.

Il ruolo di pontiere fra Washington e Bruxelles

La riflessione è ancora in corso, da settimane si fanno valutazioni sotto tutti i profili. E fra queste, al momento, come spiegano fonti di FdI, non è secondaria l’importanza di accogliere l’invito personale del tycoon e della figlia Ivanka. Sarebbe una prima volta per un capo di governo italiano all’insediamento di un presidente americano. Se accettasse l’invito, la premier potrebbe essere uno dei pochi capi di governo europei presenti ed è chiara, ragionano le fonti, la possibilità di poter rivestire un ruolo da pontiere fra Washington e Bruxelles.

Le critiche di Trump all’Europa

Tra Trump e l’amicizia con Musk Meloni potrebbe costruire un rapporto privilegiato di lunga durata con il potente alleato americano. La riflessione è ancora in corso, anche perché bisogna costruire l’evento con attenzione per non turbare i rapporti interni all’Unione europea. Già nel suo primo mandato infatti Donald Trump non si era mostrato un partner gentile arrivando addirittura a definire l’Europa «un nemico degli Stati Uniti» ed oggi le principali cancellerie europee sono con il fiato sospeso in attesa delle prime mosse del neo-presidente.

Lo spettro dei dazi e l’incognita sul sostegno all’Ucraina

In particolare preoccupano le misure economiche con l’introduzione di dazi e le scelte sull’Ucraina. Senza considerare la già dichiarata volontà di veder aumentare i contributi per le spese militari a sostegno della Nato. Da registrare inoltre che Meloni ha già avuto un primo contatto con Trump attraverso un breve colloquio a margine dell’inaugurazione di Notre Dame a Parigi. Potrebbe infine pesare la circostanza che con tutta probabilità Meloni potrebbe ritrovarsi alla cerimonia con una sola altra compagnia europea, quella dell’ungherese Viktor Orban.

Agenda della premier ancora ballerina

Anche per questi motivi l’agenda della premier è ancora ballerina. Di confermato c’è invece l’appuntamento con il predecessore di Trump, prima del suo insediamento: a Roma è atteso infatti Joe Biden che, oltre a papa Bergoglio, l’11 gennaio, solo nove giorni prima della scadenza formale del suo mandato, vedrà Meloni a Villa Doria Pamphili e il presidente Sergio Mattarella al Quirinale. Qualche giorno prima del viaggio a Washington è prevista una missione, in via di definizione e non ancora ufficializzata, ad Abu Dhabi, che cade a soli dieci mesi dalla sua prima visita negli Emirati Arabi Uniti (nel marzo 2023), quando annunciò l’inizio di «un nuovo, solido capitolo nei rapporti tra Italia e EAU», dopo anni di tensioni che hanno frenato lo sviluppo di sinergie. Lo scorso 18 novembre Meloni, a margine del G20 di Rio de Janeiro, la presidente del Consiglio ha incontrato il principe ereditario dell’Emirato di Abu Dhabi, Sheikh Khaled bin Mohamed bin Zayed Al Nahyan. Al centro di quell’incontro il rafforzamento della cooperazione in termini di investimenti, un discorso che potrebbe riprendere fra un paio di settimane.

Fonte: Il Sole 24 Ore