Meloni: nucleare può cambiare le carte in tavola. Il Papa sul clima: la situazione non consente altri ritardi

Missione lampo a Baku della presidente del Consiglio Meloni per parlare alla Cop29, la Conferenza dell’Onu sul clima che si è aperta nella capitale dell’Azerbaigian. Oltre 9 ore di volo e 10mila chilometri percorsi tra ieri sera e stamattina dalla premier per non mancare alla sessione di alto livello del summit delle Nazioni Unite sul futuro del Pianeta, durante il quale ha ribadito che occorre un approccio «pragmatico e non ideologico per una transizione energetica sostenibile» e bisogna perseguire la «neutralità tecnologica» utilizzando tutte le soluzioni disponibili, compresa «la fusione nucleare».

La premier: sul clima serve un approccio pragmatico, non ideologico

«L’Italia – ha sottolineato Meloni nel suo intervento – vuole continuare a fare la propria parte» sul clima ma per «proteggere l’ambiente» non serve «un approccio che sia troppo ideologico e non pragmatico o saremo lontani dalla via del successo. Abbiamo bisogno di un mix energetico equilibrato per favorire il processo di transizione. Dobbiamo utilizzare tutte le tecnologie disponibili», ha detto la premier.

«Anche la fusione nucleare per superare per la transizione»

«Al momento – ha ricordato Meloni – non c’è alternativa ai combustibili fossili, dobbiamo avere una visione realistica. Abbiamo bisogno di un equilibrio e di un processo di transizione, dobbiamo usare tutte le energie a nostra disposizione, non solo le rinnovabili, anche i bio carburanti e la fusione nucleare» che «potrebbe fare la differenza». L’Italia, ha detto la premier, è «all’avanguardia nella fusione nucleare. Nell’ambito della nostra presidenza del G7, abbiamo organizzato il primo incontro del World Fusion Energy Group, promosso dall’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica. Intendiamo rilanciare questa tecnologia che potrebbe cambiare le carte in tavola, in quanto può trasformare l’energia da arma geopolitica a risorsa ampiamente accessibile».

Papa alla Cop29, la situazione non consente altri ritardi

«I dati scientifici a nostra disposizione non consentono ulteriori ritardi e rendono chiaro che la preservazione del creato è una delle questioni più urgenti del nostro tempo. Dobbiamo anche riconoscere che è strettamente legata alla preservazione della pace». Sono le parole del Papa in un messaggio alla Cop29, pronunciato dal Segretario di Stato vaticano, il card. Pietro Parolin, presente a Baku. «Dovremmo agire e vivere come membri di un’unica famiglia che abita lo stesso villaggio globale interconnesso», è l’appello del Papa.

Fonte: Il Sole 24 Ore