
«Menarini, produzione a regime entro fine anno e firma con Geely entro agosto»
Menarini, Teverola (1 e 2), ex Unilever e centrale Enel di Brindisi: sono le operazioni di reindustrializzazione, tra le più importanti avviate nel Mezzogiorno: in queste è sempre presente Seri Industrial, società quotata dal 2017 che fa capo alla famiglia Civitillo di San Potito Sannitico, in provincia di Caserta. Il gruppo oggi conta 18 stabilimenti nel mondo, realizza un fatturato consolidato di circa 220 milioni e ha un organico di 1500 dipendenti. Con previsioni ambiziosissime: «entro il 2028 il fatturato dovrebbe raggiungere i 2,5 miliardi _ stima la società _ i dipendenti salire a 3mila a seguito di investimenti per 700 milioni». Di tutto ciò abbiamo discusso con Vittorio Civitillo, 53 anni, ceo di Seri, primo di tre fratelli, tutti coinvolti nella stessa attività imprenditoriale.
I sindacati, dopo l’ultimo incontro al Mimit su Menarini ( ieri a Flumeri la visita del governatore della Campania De Luca), si dicono preoccupati.
Abbiamo rilevato IIA, ridenominata Menarini, a luglio e abbiamo trovato una situazione drammatica. L’attività era ostacolata da un enorme contenzioso tra azienda e fornitori e, di conseguenza, le forniture di componenti e materie prime erano discontinue. Oggi il contenzioso è azzerato. Il processo di normalizzazione della catena di approvvigionamento è quasi completato.
Ma, rimanete lontani dai due autobus al giorno annunciati.
Come dicevo, la riorganizzazione non è completa, ma è in fase avanzata. Su una metà delle isole produttive dello stabilimento di Flumeri la produzione è prossima al target di 2 autobus al giorno. Stiamo intervenendo sull’altra metà. Il piano per l’anno 2025 prevede 500 autobus con una produzione giornaliera crescente nel corso dell’anno.
Fonte: Il Sole 24 Ore