Merz sconfitto: l’alleanza con Afd non abbatte (per ora) la diga anti-estrema destra
Sotto la sua guida, la Cdu è iperattiva sull’immigrazione, il tema presidiato meglio di tutti da Afd. L’obiettivo è cancellare l’eredità di Merkel, la sua politica della porta aperta, e strappare voti all’estrema destra, mostrando di essere in grado di governare con rigore il fenomeno. È una scommessa rischiosa. Fin dalla sua nascita, Afd ha lottato per imporre nel dibattito pubblico le proprie parole oltranziste, prima ancora che i propri temi, per renderle “normali”, provando a scardinare il muro del politicamente corretto, anche a colpi di slogan hitleriani. Un sforzo tenace che Merz rischia di agevolare. Alternative für Deutschland è al 20% nei sondaggi, la Cdu attorno al 30%.
Il cancelliere in pectore vede crepe anche sul fronte interno. Sebbene rinnegata fino alla noia, l’apertura a Afd c’è e spaventa i moderati del suo stesso partito. Non c’è solo Merkel a criticare Merz. Si sono esposti anche l’ex ministro dell’Economia, Peter Altmaier, l’ex governatore del Saarland, Tobias Hans, il sindaco di Berlino, Kai Wegner. «Con me, potete essere certi che non ci sarà mai alcuna cooperazione, collaborazione o addirittura una coalizione con gli estremisti di Afd», ha detto. In Parlamento, dal 13 novembre giace una mozione che chiede di far dichiarare Afd incostituzionale: tra i primi firmatari c’è un deputato della Cdu, Marco Wanderwitz.
L’attacco più caustico è venuto però proprio dalla leader di Afd, Alice Weidel: «Abbiamo assistito all’implosione dell’Unione e allo smantellamento di Friedrich Merz come candidato cancelliere. È saltato come una tigre ed è atterrato come uno scendiletto. Una vera svolta in questo Paese è possibile solo con l’Afd».
A Berlino, Monaco, Dresda, Lipsia, Mainz, Friburgo, Kiel, Stoccarda, Mannheim, Norimberga e in tante altre città, raduni e manifestazioni spuntano ogni giorno contro l’asse Cdu-Afd. «Wir sind die Brandmauer» è lo slogan più ripetuto: «Il muro tagliafuoco siamo noi».
La Brandmauer ha finora escluso Afd dall’ingresso al Governo, anche nei Laender: perfino in Turingia, dove a settembre ha trionfato con il 33%, è stata tenuta fuori da una difficile coalizione tra Cdu, Spd e il movimento rosso-bruno Alleanza Sahra Wagenknecht.
Fonte: Il Sole 24 Ore