Metalli nel cioccolato, Lindt&Sprungli risponde alle accuse: tavolette sicure
Lindt & Sprüngli contesta le accuse mosse dai consumatori americani in una causa collettiva contro i suoi prodotti, per la presenza di metalli pesanti in due tipologie di tavolette di cioccolato fondente prodotte dall’azienda svizzera (nella causa sono coinvolti anche altri produttori di cioccolata).
Nel febbraio 2023 i consumatori di Alabama, California, Florida, Illinois, Nevada e New York hanno intrapreso l’azione legale dopo la pubblicazione di un articolo dell’associazione Consumer Reports, che ha testato 28 prodotti commercializzati negli Stati Uniti, per valutare i livelli di cadmio e piombo, due metalli pesanti presenti nelle barrette di cioccolato fondente.
Uno dei prodotti Lindt è risultato tra gli otto ad alto tenore di cadmio e un altro tra i dieci ad alto tenore di piombo. Altre due tavolette sono state classificate tra le più sicure.
«Lindt & Sprüngli non è d’accordo con le accuse mosse in questa azione legale negli Stati Uniti – ha detto l’azienda -. Le nostre procedure di qualità e sicurezza garantiscono che tutti i prodotti siano conformi agli standard di sicurezza applicabili e alle dichiarazioni richieste».
L’accusa per il gruppo svizzero è di aver violato le norme di etichettatura in vigore nei loro Stati. I consumatori hanno spiegato che non avrebbero acquistato queste tavolette, o che avrebbero pagato di meno, se fossero stati informati della presenza, o del rischio di presenza, di metalli pesanti. Lindt ha tentato di porre fine a questa denuncia collettiva, ma è stata respinta in primo grado all’inizio di settembre da un tribunale del distretto orientale di New York.
Oltre a Lindt, altri produttori di cioccolato (tra cui Mars e Godiva) sono stati citati in giudizio dai consumatori dopo la pubblicazione dello studio di Consumer Reports. I metalli possono essere presenti naturalmente nel terreno. Consumer Reports ha affermato che l’esposizione a lungo termine a questi metalli può causare problemi al sistema nervoso, soppressione del sistema immunitario e danni ai reni, con un pericolo maggiore per le donne in gravidanza e i bambini.
Fonte: Il Sole 24 Ore