Mfe, l’utile sale a 251 milioni nel 2024

Mfe, l’utile sale a 251 milioni nel 2024

Mfe chiude il 2024 in crescita, «in controtendenza rispetto agli altri broadcaster europei, in un contesto generale ancora estremamente instabile» e senza aver potuto contare sui grandi eventi sportivi internazionali, come gli Europei di Calcio e le Olimpiadi di Parigi di cui non aveva i diritti sia in Italia che in Spagna.

I risultati consolidati preliminari mostrano ricavi in crescita del 5% a 2.949 milioni di euro, un risultato operativo “adjusted”, escludendo le poste non ricorrenti, pari a 370 milioni (reported + 18%) e un utile netto consolidato, escludendo nei due periodi il contributo economico generato dalla partecipazione detenuta in P7S1, pari a 251 milioni in crescita del 15 per cento. La generazione di cassa, si legge in una nota, è stata estremamente elevata pari a 343 milioni di euro (+23%) che ha permesso una significativa riduzione dell’indebitamento finanziario netto consolidato sceso da 903 milioni a 692 milioni di euro il 31 dicembre 2024, nonostante la distribuzione di dividendi a tutti gli azionisti MFE per 140 milioni di euro.

Berlusconi: «Debito ai minimi da dieci anni»

«I dati preliminari parlano chiaro: i risultati del 2024 sono ottimi, in controtendenza rispetto a tutti gli altri broadcaster. Mfe cresce, investe e rafforza la sua leadership in Europa, nonostante una concorrenza che opera senza gli obblighi degli editori tradizionali». Lo sottolinea l’ad del gruppo, Pier Silvio Berlusconi, commentando i risultati preliminari dell’esercizio 2024. «L’utile netto sale a 251 milioni, oltre il 60% in più rispetto alle stime di inizio 2024», sottolinea, e «il risultato operativo adjusted raggiunge i 370 milioni e la generazione di cassa si rafforza con un free cash flow in aumento del 23%. Il nostro indebitamento è ai minimi da dieci anni, un segnale chiaro della solidità del gruppo».

«In Italia abbiamo battuto il mercato» evidenza ancora Berlusconi, e «la nostra quota raggiunge per la prima volta il 40,9% in un settore iperconcorrenziale, superando i propri obiettivi con slancio. Un dato che conferma ancora di più l’evoluzione e la crescita del gruppo».

«Sfida europea, servono regole più giuste»

«Siamo pronti alla sfida europea, ma è arrivato il momento di regole più giuste per tutti. Le big tech e i colossi dello streaming godono di vantaggi che, alla lunga, penalizzeranno non solo il settore dei media, ma tutte le aziende nazionali ed europee. Potere finanziario e poche regole, peraltro non rispettate, nel medio e lungo termine rischiano di indebolire l’intera economia, colpendo i livelli occupazionali e i salari dei lavoratori italiani ed europei». Il ceo di Mfe Pier Silvio Berlusconi chiede all’Europa di «agire per difendere il proprio mercato e garantire una concorrenza equa».

Fonte: Il Sole 24 Ore