
Mid market, solo il 4,2% delle aziende non ha manger donna
A prescindere da quale sia la spinta più efficace, è fondamentale che proprio le piccole e medie imprese facciano significativi passi avanti in termini di parità di genere dato che, di fatto, costituiscono la parte più consistente dell’economia globale (e italiana).
I freni per la parità e la segregazione delle carriere
Anche nel resto del mondo la percentuale di imprese che non ha alcuna donna in posizioni di leadership è in calo: nel 2025 solo il 4,1% delle aziende del mid-market ha dichiarato di avere una leadership esclusivamente maschile, rispetto al 6,7% registrato nel 2024. In alcuni Paesi, come Cina, Indonesia e Stati Uniti, questa percentuale è addirittura scesa a zero. Eppure, il percorso delle carriere femminili è ancora ricco di ostacoli. (grafico A)
«Da quando Grant Thornton ha iniziato le sue ricerche, nel 2004, gli avanzamenti sono stati significativi: all’epoca solo il 19,4% dei ruoli dirigenziali senior nel mid-market nel mondo erano ricoperti da donne. Ma non è abbastanza: stiamo procedendo ancora troppo lentamente – riconosce Roberta Cipollini, partner di Ria Grant Thornton. – A questo ritmo una giovane donna che entra oggi nel mondo del lavoro dovrà attendere oltre 25 anni prima di poter lavorare in un’azienda con una leadership equamente distribuita. Questo dimostra che esiste il concreto rischio di perdere una generazione di donne leader, privando le imprese del loro contributo e del valore che potrebbero apportare».
Ancora una volta, emerge il tema della segregazione delle carriere tale per cui alcuni comparti e alcuni ruoli sono tutt’ora prettamente “femminili”, mentre altri continuano a essere a “trazione maschile”. Perciò non sorprende leggere che i settori in cui la presenza femminile è maggioritaria sono, a livello globale, il turismo (43,2%), il pubblico impiego (41%) e la sanità (38,3%).
Nell’industria di prodotto, invece, la presenza femminile nei ruoli dirigenziali è minoritaria e si ferma al 28,7%. Quanto ai ruoli, in Italia il 43% delle donne manager si occupa di risorse umane, il 32,6% è responsabile dell’area finanziaria delle aziende, il 25,3% del marketing. Solo il 17,9%, invece, ha un ruolo da Ceo, ancor meno da partner (7%) o da presidente (6%). Sono dati inferiori rispetto alle medie globali (21,7% donne amministratrici delegate nel mondo e 22,4% nell’Eurozona). (Grafico B)
Fonte: Il Sole 24 Ore