Milei: lo Stato è un’associazione criminale, il comunismo una malattia dell’anima

Javier Milei ribadisce i suoi concetti anti-Stato anche in occasione della sua visita a Roma. «Filosoficamente sono anarcocapitalista e quindi sento un profondo disprezzo per lo Stato. Io ritengo che lo Stato sia il nemico, penso che lo Stato sia un’associazione criminale», ha detto il presidente dell’Argentina in un’intervista che andrà in onda questa sera su Retequattro. Milei è a Roma per incontrare il Papa, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la premier Giorgia Meloni.

«Lo Stato e un’associazione criminale»

«Di fatto lo Stato è un’associazione criminale in cui un insieme di politici si mettono d’accordo e decidono di utilizzare il monopolio per rubare le risorse del settore privato», dice nell’intervista al programma «Quarta repubblica». «Il metodo dello Stato è rubare. Ogni volta che vai a comprare qualcosa in un luogo, lo Stato ti deruba tramite le tasse; quindi, lo Stato ti ruba tutti i giorni», continua il presidente argentino. «Lo Stato ha il potere di arrestare le persone mentre i politici non vedono conseguenze, non vedono i loro poteri in gioco. Ma in questo mi sono reso conto che l’unico modo di entrare nel sistema è dinamitare il sistema», afferma.

«Comunismo malattia dell’anima»

Io originariamente pensavo che il comunismo «fosse un problema mentale», perché «il socialismo puro è stato sconfitto dalla teoria economica e ho pensato prima che fosse un problema di indole, di carattere mentale. Ma, poi, mi sono reso conto che era qualcosa di molto peggio, che era una malattia dell’anima. Quando il socialismo è stato applicato bene, hanno assassinato più di 6 milioni di esseri umani». Rispondendo a un commento del conduttore secondo cui «i comunisti non esistono più», il leader argentino ha affermato: «Ah, non esistono? Vi sono molti socialisti, che a lungo termine vogliono arrivare a questo. Sono comunisti vigliacchi».

Fonte: Il Sole 24 Ore