Minacce all’Occidente e promesse ai russi: che cosa ha detto Putin alla Duma

Minacce all’Occidente e promesse ai russi: che cosa ha detto Putin alla Duma

L’Occidente ha fatto male i conti, ha ripetuto Putin, non ha afferrato quanto sia forte la determinazione del popolo russo, compatto: «Non permetteremo interferenze nei nostri affari interni». Ed è questa la condizione posta all’avvio di negoziati con gli Stati Uniti sull’equilibrio strategico, a cui Putin si dice aperto purché tengano in considerazione la posizione di Mosca sull’Ucraina. A questo proposito il presidente russo è tornato a smentire le voci – circolate negli Stati Uniti in queste settimane – sull’intenzione di Mosca di installare armi nucleari nello spazio: un’esca, ha affermato Putin, «per indurci a negoziati a uso e consumo degli Stati Uniti», che alla vigilia delle elezioni vogliono mostrarsi padroni del mondo. Le loro accuse «sono senza fondamento», ha detto Putin, che ha anche scartato come «cosa priva di senso» l’ipotesi che la Russia possa andare «oltre l’Ucraina» e attaccare altri «Paesi europei». Mosca, ha ripetuto, non ripeterà l’errore dell’Unione Sovietica e non permetterà all’Occidente di trascinarla in una corsa agli armamenti «che si mangerebbe una parte eccessiva del budget».

Le misure elettorali

Qui il discorso si ricollega alla parte a cui Putin ha dedicato più tempo, costellandola nei minimi dettagli di cifre, iniziative e promesse con cui il presidente ha voluto compiacere e tranquillizzare l’elettorato: la guerra non inciderà sul loro futuro, e sulle attenzioni dello Stato. In realtà il budget federale prevede già quest’anno un aumento inedito della spesa militare, a danno delle altre voci: uno squilibrio compensato dal fiume di impegni elencati dal presidente. Putin ha rilanciato con enfasi una serie di “Progetti nazionali” dedicati alla famiglia, ai giovani, alla formazione dei quadri, alle piccole imprese, alla digitalizzazione. Ha parlato di un’economia con tassi di crescita superiori alla media globale, ha spronato le regioni a dedicare più risorse al rinnovamento delle infrastrutture. Ha assicurato agevolazioni fiscali e sussidi per le categorie dei veterani, dei dipendenti pubblici, degli studenti, delle famiglie con più figli impegnate a invertire il calo demografico.

L’appello al nazionalismo

«Sono obiettivi che possiamo realizzare solo insieme», ha ripetuto Putin. Al termine del discorso, però, Putin è tornato sul tema della guerra: «La realizzazione di tutti questi piani – ha detto – dipende dai nostri soldati che combattono al fronte, sacrificandosi per noi e per la patria. Il cuore si riempie di orgoglio. La vittoria in Ucraina è la vera misura del nostro successo. Inchiniamoci a loro». L’applauso qui è stato più lungo dei precedenti. «Siamo una grande famiglia unita – ha concluso Putin, sorvolando sulle repressioni che stanno spegnendo, una dopo l’altra, le voci contrarie alla guerra -. Credo nella nostra vittoria, nel successo, nel futuro della Russia!».

I funerali blindati di Navalny

Fuori, alla periferia di Mosca, già si transennavano le strade intorno al cimitero dove venerdì verrà seppellito Aleksej Navalny, morto il 16 febbraio in carcere. Mentre agli angoli venivano installate telecamere di sorveglianza, la polizia già chiedeva i documenti ai passanti.

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Fonte: Il Sole 24 Ore