Mine antiuomo, ci sono già fondi pensione pronti a usare la black list

Mine antiuomo, ci sono già fondi pensione pronti a usare la black list

La black list di Nummus.Info su mine antiuomo e munizioni a grappolo potrebbe essere usata presto dai fondi pensione. Un mondo in grande fermento, quello della previdenza integrativa. I fondi negoziali stanno infatti costruendo una robusta attività di confronto con le aziende in portafoglio, il cosiddetto engagement. Un gran lavoro, coordinato da Assofondipensione, l’associazione dei negoziali.

Fondoposte in pole position

Con quasi 100mila aderenti e 2,8 miliardi di euro di masse in gestione, Fondoposte potrebbe essere tra i primi ad adottare la lista di esclusione. Lo spiega il direttore generale del fondo pensione, Vittorino Metta: «Ci siamo ovviamente subito attivati sulla base della legge 220/2021. E abbiamo una nostra lista realizzata grazie al supporto della banca depositaria e dei gestori. Accogliamo, però, con favore l’iniziativa di una lista pubblica delle aziende da escludere dal portafoglio. Un’iniziativa tanto più importante perché la società di consulenza che l’ha elaborata si impegna a tenerla aggiornata. È quello infatti il punto dolente di molti elenchi».

In questi anni, infatti, i fondi pensione e tutti gli altri intermediari finanziari soggetti alla legge 220/2021, hanno cercato invano una lista pubblica. In alcuni casi, erano elenchi di Ong europee che avevano però il difetto di non essere aggiornate. Adesso c’è una base su cui ragionare, arricchendo eventualmente la black list con altri nomi. «Chiederemo ai gestori di rispettare ex ante la lista di Nummus.Info – aggiunge Metta –. La nostra banca depositaria farà poi un controllo ex post».

Espero, il fondo della scuola

Altro fondo pensione molto interessato all’elenco sulle mine antiuomo è quello della scuola, Espero (104mila aderenti e 1,5 miliardi di di euro di patrimonio). «Una lista pubblica è sicuramente utile. Il fatto che sia elaborata da una società italiana è un elemento altrettanto importante», afferma Francesco Moretti, direttore generale di Espero. Vedremo se poi l’elenco sarà utilizzato anche da altri protagonisti della finanza italiana

Fonte: Il Sole 24 Ore