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Mobile World Congress 2025, tutto quello che possiamo aspettarci
Ancora poche ore e scatterà l’edizione 2025 del Mobile World Congress, il più importante evento mondiale dell’industria delle reti e dei telefonini. Dopo lo stop forzato del 2020 causa Covid, la kermesse è lentamente tornata a catalizzare l’attenzione dei vendor e della comunità tecnologica e l’appuntamento per tutti (addetti ai lavori e visitatori) è presso la Fira Gran Via di Barcellona da lunedì 3 a giovedì 6 marzo. All’evento parteciperanno un po’ tutti i principali attori dell’universo mobile (produttori cinesi in testa) affiancati da attori di primo piano come Meta, dagli operatori delle telco e dell’industria del silicio e da alcuni nomi noti del mondo automotive. Non ci sarà (almeno ufficialmente) OpenAI ma l’intelligenza artificiale è senza ogni dubbio il mantra del MWC di quest’anno. Che, come da tradizione, registrerà i primi annunci nella giornata di domenica.
Gli annunci attesi: Xiaomi apre le danze con la serie 15
Da anni presenza stabile nel gotha del mercato smartphone, Xiaomi sfrutterà anche quest’anno la vetrina di Barcellona per presentare (domenica 2) diverse novità del suo ampissimo catalogo prodotti. In prima fila è atteso il nuovo flagship dell’azienda per l’Europa, la serie 15, già lanciata in Cina, che dovrebbe rivelarsi nella sua versione più potente e di prestigio, la 15 Ultra, pre annunciata con una sezione fotografica di altissimo livello (le indiscrezioni della vigilia parlano di un sensore principale da 1 pollice e di un teleobiettivo periscopico da 200 megapixel). C’è parecchia attesa anche per vedere la new entry di Nothing Technologies, per cui è ufficiale il debutto della famiglia Phone 3a: quale evoluzione ha in serbo Carl Pei, già cofondatore di OnePlus, per il suo telefonino Android dall’ottimo rapporto qualità-prezzo? Lo scopriremo il 4 marzo, partendo dal video ufficiale che ha mostrato un particolare della fotocamera che accogliere un obiettivo teleobiettivo periscopico. L’asso nella manica di Samsung è il nuovo Galaxy S25 Edge, la nuova ammiraglia super sottile anticipata a gennaio nel corso dell’evento Unpacked: difficilmente apparirà in scena al Mobile Congress, a differenza di suoi illustri predecessori come il Galaxy S10 nel 2019, ma corrono voci di un annuncio a sorpresa per il chaebol coreano. È invece in programma già domenica l’evento di Honor: l’anno passato fu la volta dello smartphone Magic6 Pro e del laptop Honor MagicBook Pro 16, quest’anno la curiosità intorno al brand cinese ruota intorno ad Alpha Plan, soluzione basata su intelligenza artificiale. Fra i vendor cinesi in passerella non mancherà neppure Realme, marchio ormai consolidato nella top 5 del mercato dei telefonini e alla sua prima apparizione alla Fira di Barcellona: in rampa di lancio, oltre alla già annunciata Serie 14 Pro che cambia colore al cambio di temperatura e a non specificate innovazioni in campo AI, è atteso un apparecchio dotato di comparto fotografico con sensore ultra-large, teleobiettivo ottico e hardware che richiama quello delle reflex digitali. Sempre il 2 è in agenda anche l’evento targato HMD Global, con le ultime novità a proprio marchio (e forse a marchio Nokia) e in particolare il vernissage ufficiale del modello Key, telefonino da circa 70 euro. Una tappa da non perdere, se i rumors verranno confermati, è infine allo stand di Lenovo (in cui sarà ospitata anche Motorola), dove dovrebbe fare capolino il concept ThinkBook Flip AI, un laptop con AI caratterizzato da un display Oled pieghevole verso l’esterno extra large.
L’industria mobile nei numeri
Due studi pubblicati dal portale specializzato Mobile World Live sono un’ottima guida per entrare nell’atmosfera del MWC 2025 attraverso i numeri che stanno oggi dipingendo l’industria mobile, divenuta di fatto l’emblema e il cuore dello spazio digitale (e non più solo una sua estensione). Il rapporto “The Mobile Economy 2024” stilato dalla GSMA, l’associazione che riunisce la maggior parte dei carrier telco del pianeta, conferma infatti come siano 5,6 miliardi le persone attualmente abbonate a un servizio mobile, 1,6 miliardi in più rispetto al 2015. E la stragrande maggioranza di questi, circa 4,7 miliardi di utenti, si connettono a Internet tramite il telefonino. Una rivoluzione (annunciata) che sta alimentando una considerevole crescita economica, tanto che il valore economico dell’industria mobile è calcolato su scala globale in 5,7 trilioni di dollari, cifra che equivale al 5,4% del PIL mondiale. Entro il 2030, inoltre, tale cifra potrebbe salire a quota 6,4 trilioni di dollari. Il rovescio della medaglia (non l’unico) è il divario di connettività dei Paesi a basso e medio reddito: 3,4 miliardi di persone, si legge ancora nel rapporto, non sono ancora connesse a Internet mobile perché vivono in aree remote o non hanno le competenze per connettersi. Le soluzioni al problema? Le reti 5G sono una di queste. Nel 2024, 261 operatori in 101 nazioni hanno lanciato servizi mobili commerciali di quinta generazione mentre le circa 1,6 miliardi di connessioni 5G attive dovrebbe salire a 5,5 miliardi entro il 2030. La GSMA prevede, nello specifico, che la nuova tecnologia di rete contribuirà con 10 miliardi di dollari all’economia dell’Africa subsahariana entro la fine del decennio in corso, sempre che gli operatori reggano il pass di una sfida (e di costi) che si è fatta molto complessa.
Sempre più AI ovunque
L’intelligenza artificiale (è parte integrante di questa sfida. Secondo le ultime proiezioni di PwC, il giro d’affari complessivo dell’AI inietterà qualcosa come 15,7 trilioni di dollari nell’economia globale entro il 2030. Inutile ribadire che anche l’industria mobile è alle prese questa rivoluzione tecnologica, sebbene le prime applicazioni di intelligenza artificiale in questo settore risalgano a diversi anni fa per automatizzare una serie di processi, dalla pianificazione e dalla manutenzione della rete all’assistenza clienti basata su agenti virtuali. Già nel 2017, la GSMA ha riunito operatori mobili e network provider per creare un’iniziativa “AI for Impact” e lavorato con organizzazioni del settore privato e pubblico per garantire un utilizzo responsabile della tecnologia. Ma negli ultimi due anni, con l’avvento della Gen AI, è cambiato tutto o quasi.
McKinsey ha stimato in proposito come i possibili guadagni di fatturato derivanti dall’uso ampliato della tecnologia degli algoritmi e dei modelli LLM all’interno del settore delle telecomunicazioni potrebbero essere di 680 miliardi di dollari nei prossimi 15-20 anni. Una cifra enorme, che riflette potenzialità di sviluppo altrettanto enormi. Ed è quindi lecito aspettarsi che fra i padiglioni della Fira gireranno fra i professionisti del mobile domande come queste: quanto e come la trasformazione guidata dall’AI impatterà sulle organizzazioni? Avranno le aziende il budget e le competenze per garantire un ritorno sugli investimenti? Le risposte, secondo un sondaggio di Mobile World Live, convergono verso una precisa frontiera: l’AI “avanzata”.
Fonte: Il Sole 24 Ore