Moda, il contratto di lavoro alla prova del welfare e del passaggio generazionale
Per la moda, questo è il momento di «affrontare con coraggio i nodi strutturali in tema di competenze, profili professionali, welfare contrattuale, oltre ai temi cruciali come sicurezza e passaggio generazionale». A dirlo è stato il presidente di Smi, Sergio Tamborini all’avvio del negoziato per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei 370mila lavoratori delle 40mila imprese del tessile abbigliamento. A partire da questa impostazione, su molti argomenti della piattaforma sindacale di Femca, Filctem e Uiltec si possono trovare punti di convergenza, per il presidente di Smi.
La richiesta di aumento di 270 euro
Tra le loro rivendicazioni, i sindacati, in sintesi, hanno incluso un aumento medio di 270 euro, oltre al miglioramento del welfare e di diversi istituti. Con risposte soprattutto sui minimi, data la dinamica inflattiva. E tempi rapidi. In una nota unitaria, ieri, hanno spiegato che «in una fase contraddistinta da alta inflazione, come quella che sta vivendo il Paese, diventa indispensabile giungere al rinnovo in tempi rapidi al fine di garantire il recupero del potere d’acquisto dei salari delle lavoratrici e dei lavoratori, dando risposte certe ed importanti sui minimi contrattuali».
Per i sindacati, prioritario sarà nel nuovo contratto il rafforzamento del sistema di relazioni industriali caratterizzato da un maggior coinvolgimento delle rappresentanze sindacali, soprattutto per quanto riguarda l’informazione e la partecipazione».
La congiuntura
Il contratto è scaduto da poco (il 31 marzo di quest’anno) e il rinnovo riguarderà il triennio 1° aprile 2024-31 marzo 2027. La situazione congiunturale in cui si apre il rinnovo, però, non è molto favorevole, come ha ricordato Tamborini. E il negoziato non potrà non tenerne conto. Nel 2023 il settore nel complesso ha sviluppato circa 64 miliardi di euro di fatturato e assicura all’economia italiana un saldo positivo della bilancia commerciale di oltre 11,5 miliardi di euro. Dopo la caduta della fase pandemica, a partire dal 2022 la moda ha conosciuto una stagione di forte ripresa, proseguita fino alla prima metà del 2023. Dalla scorsa estate è però iniziato un rallentamento che continua ancora oggi.
Le linee di indirizzo delle imprese
Nelle linee di indirizzo del negoziato le imprese parlano di un contratto che diventi baluardo ai rischi di caporalato, dia pari dignità a tutti i lavoratori, promuova buone pratiche di conciliazione vita-lavoro, dia impulso al welfare contrattuale, sia attento allo sviluppo delle competenze, aggiorni gli inquadramenti, definisca un percorso di “staffetta generazionale” e rinnovi l’attenzione alla sicurezza. Con questo rinnovo, conclude Tamborini, bisognerà quindi «migliorare le condizioni e l’attrattività del settore».
Fonte: Il Sole 24 Ore