Moncler fa sfilare i capi Grenoble nei boschi innevati di Sankt Moritz

La vetta, un logo e un’aspirazione. Lo show con cui sabato 3 febbraio, a Sankt Moritz, Moncler ha presentato la collezione per l’autunno-inverno 24-25 della linea Grenoble, è stato fra i più elevati, sia per altitudine (la location era un bosco a 2mila metri) sia per ambizioni. In primo luogo, quella di ridare visibilità e slancio alla linea più tecnica, quella che interpreta più profondamente la storia del marchio, di cui evoca le origini, nel lontano 1952 a Monestier de Clermont, nel distretto di Grenoble. E che divenne marchio di aspirazioni internazionali vestendo la squadra francese di sci alle Olimpiadi invernali che proprio nell’antica capitale del Delfinato si svolsero nel 1968. Prima dei Giochi, Moncler aveva accompagnato scalatori ed esploratori in epiche spedizioni sul Karakorum, sul Makalu, in Alaska.

A Sankt Moritz, una delle capitali del lusso innevato da almeno un secolo e mezzo, Moncler segna un’altra, importante tappa della sua storia: «Per me Sankt Moritz è una seconda casa – spiega Remo Ruffini, presidente e ceo del gruppo –, ed è dove Moncler aprì il suo primo negozio oltre 20 anni fa e lo scorso novembre l’abbiamo scelta per inaugurare la prima boutique dedicata a Grenoble». Lo spazio di 300 mq si trova sulla via Maistra, cuore dello shopping: fra i suoi sofisticati elementi, le passerelle in granito Valle Maggia e i pannelli di legno brunito secondo l’antica tecnica giapponese Shou Sugi Ban, spiccano i colori e le tecnologie della linea Grenoble. «Abbiamo pensato che fosse il momento di credere di più in Grenoble, dopo gli investimenti fatti in Genius (l’altra espressione e la più creativa del mondo Moncler, di cui fa parte anche la main collection, nda) – prosegue Ruffini –. Il suo mondo è la montagna, lo sport, e la sfilata serve proprio a far conoscere il prodotto, che abbiamo declinato sia in proposte più tecniche sia più legate allo stile».

Nel bosco bianco e incantato della sera – lo scrittore e poeta John Ruskin l’avrebbe chiamato «altare di neve» – sono state oltre 100 le uscite: i toni e colori sono quelli della natura di montagna, ma anche quelli simbolo di Moncler (bianco, rosso, blu); le lavorazioni sono preziose, fra ricami di gusto scandinavo sulle giacche, trapuntature e piumini realizzati in maglieria; la flanella, anche con motivi principe di Galles, laminata per essere indossata fra le vette. «Le conquiste tecnologiche di Grenoble si espandono poi alle altre linee», nota Ruffini, riferendosi anche ad alcune creazioni realizzate con un mix di intelligenza artificiale, per aumentarne il livello di confort e funzionalità, e creatività umana. «Abbiamo aperto una fabbrica per Grenoble in Romania (oggi uno dei Paesi preferiti dai brand del lusso europei per produrre oltre confine, nda) perché dopo le delocalizzazioni in Cina, in Europa si era perso il saper fare necessario a queste produzioni».

Nel 2023 la categoria dell’abbigliamento ski e aprés-ski si è densamente popolata, con i debutti di Brunello Cucinelli e Balenciaga, per fare solo due esempi: «Certo, perché soprattutto dopo la pandemia molti consumatori di lusso si sono appassionati all’outdoor. È un mercato che sta esplodendo, soprattutto negli Stati Uniti. L’aumento della concorrenza in realtà fa gioco a un marchio dalla lunga storia e alta qualità come il nostro». Concorrenza che guarda anche alle nuove potenzialità del mercato cinese: Pechino ha lanciato il “Winter Sport Development Plan”, investimenti in infrastrutture e promozione per portare il mercato degli sport invernali nel Paese a un valore di 1 trilione di Rnm (pari a circa 147,4 miliardi di dollari) entro il 2025, quando si stima che i cinesi sulle piste raggiungeranno i 50 milioni. L’Asia, peraltro, genera la maggior parte del fatturato Moncler (che nei primi nove mesi 2023 è aumentato del 32% rispetto allo stesso periodo 2022), e i negozi nel continente sono quasi pari a quelli dei mercati Emea e Americhe messi insieme (129 contro 133).

Ci sono poi altri fenomeni globali da considerare, come il cambiamento climatico. Proprio a Sankt Moritz, il caldo anomalo ha reso difficoltose le corse equestri del White Turf sul lago (poco) ghiacciato. «Stiamo per lanciare la seconda collezione primavera-estate di Grenoble, abbiamo lavorato su pesi più leggeri e la nostra tecnologia ci permetterà di rispondere con velocità a ogni eventuale mutamento», spiega Ruffini, che nel 2023, per il quinto anno consecutivo, ha visto Moncler aggiudicarsi il podio dell’industria del tessile-moda-lusso nella classifica dello S&P Global Corporate Sustainability Assessment. Di recente ha inoltre raggiunto il rating più elevato nella classifica mondiale di Cdp per i suoi livelli di trasparenza e gestione delle tematiche legate ai cambiamenti climatici.

Fonte: Il Sole 24 Ore