Monossido di carbonio, dal 19 dicembre in Italia 5 morti e 17 intossicati

Monossido di carbonio, dal 19 dicembre in Italia 5 morti e 17 intossicati

L’ultimo caso salito alla ribalta delle cronache è stato scoperto il 30 dicembre 2024 a Cefalù (Palermo), dove si è verificata l’intossicazione di quattro turisti di nazionalità tedesca. Ma in questi giorni di vacanze natalizie sono stati registrati numerosi casi di intossicazione da monossido di carbonio. In molti casi stavano trascorrendo le feste in abitazioni utilizzate come casa di vacanza per brevi periodi. Ecco il tragico bollettino riassuntivo.

19 dicembre a San Felice a Ema (Firenze): 3 morti

Tre morti (due adulti e un ragazzino di 11 anni), e una bimba di 6 anni ancora ricoverata in ospedale ma fuori pericolo. Il dramma si è consumato in una villa a San Felice a Ema, una zona residenziale a ridosso di Firenze. A scoprire la tragedia sono stati i vigili del fuoco dopo che l’ex moglie dell’uomo, e madre del bambino morto, aveva dato l’allarme al 118 perché non riceveva risposte dai familiari.

Le tre vittime sono il 49enne Matteo Racheli – originario di Gardone Val Trompia (Brescia) -, il figlio Elio di 11 anni e la compagna Margarida Alcione, 46enne di origine sudamericana. La causa della tragedia è il monossido di carbonio. Gli inquirenti hanno acquisito la documentazione relativa alla caldaia per capire se era stata sottoposta a manutenzione.

Il 26 dicembre in provincia di Udine: 1 morto e 2 intossicati

A Forni di Sopra (Udine), tre persone sono rimaste intossicate per aver respirato monossido di carbonio nella loro casa di vacanza, ristrutturata di recente dopo essere stata acquistata all’asta. Una donna, Patrizia Pontani, è deceduta. La vittima aveva 66 anni, nata a Viterbo ma pordenonese d’adozione: suo marito Maurizio Chisciotti, di 73 anni, ex funzionario di banca residente a Pordenone e la figlia di 28, Laura Chisciotti, ingegnere originaria di Montemurlo (Prato), sono stati ricoverati in gravi condizioni in ospedale.

Il primo è ancora in prognosi riservata e intubato, ma le sue condizioni sarebbero stabili; la seconda è stata dimessa il 29 dicembre: proseguirà le cure in Toscana. A chiamare i soccorsi è stato il compagno di Laura Chisciotti che aveva ricevuto messaggi preoccupati dalla fidanzata che aveva continui conati di vomito e sintomi di perdita di conoscenza.

Fonte: Il Sole 24 Ore