Monza frena ma vede la ripresa nel 2025
Solide e innovative, anche se in rallentamento rispetto al ruggente biennio 2021-2022. L’analisi di Assolombarda sull’industria di Monza e Brianza, che abbraccia le prime mille realtà del territorio, restituisce un quadro misto, tra margini robusti e ricavi quasi al palo, stime di frenata per l’anno in corso e prospettive più rosee per il 2025.
Analisi che coinvolge in termini di bilanci imprese responsabili di 71,4 miliardi di ricavi, con utili netti a ridosso dei tre miliardi. Guardando al campione chiuso di 699 società presenti in entrambe le classifiche 2022 e 2023, si osserva comunque una netta frenata in termini di crescita, scesa allo 0,4% dei ricavi, mentre la redditività (qui l’analisi è su 1000 aziende) resta elevata e crescente, con un Roe mediano al 14,4% e il nuovo record di aziende in utile, il 93,4%.
Anche se la provincia è vista crescere ancora oltre la media, i segnali di rallentamento sono evidenti, con la previsione di un progresso in termini di Pil dello 0,7% nel 2024, solo qualche decimale oltre la già non esaltante performance nazionale. La rilevazione qualitativa effettuata a ottobre su un campione di poco meno 100 aziende conferma queste indicazioni: a fronte del 44,6% che prospetta di chiudere il 2024 con ricavi in aumento, una quota quasi analoga, il 41,3%, vede invece una diminuzione: si tratta della percentuale più elevata registrata nel corso degli anni, ad eccezione del 2020. Un dato, inoltre ben peggiore del 15,9% di rispondenti che ipotizzava una frenata lo scorso autunno, a testimonianza della evoluzione negativa sperimentata.
Due in particolare gli ostacoli segnalati dalle imprese: la difficoltà di reperimento di figure professionali (lo pensa l’83% del campione) e l’insufficienza di domanda (64%). Temi che continueranno ad essere presenti anche in prospettiva, pur all’interno di un quadro meno cupo. Guardando al 2025 le previsioni degli imprenditori sono infatti più fiduciose: quasi il 60% delle imprese prevede per l’anno prossimo un incremento delle vendite, il 31,5% una stabilità e solo l’8,7% stima una contrazione.
«Il territorio di Monza e Brianza – ha dichiarato Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda – ha una struttura solida, capace di resistere alle crisi e in grado di raggiungere risultati straordinari quando i periodi sono favorevoli. Oggi stiamo affrontando un contesto internazionale complesso e in continua evoluzione. Ai venti internazionali, la risposta di Monza e Brianza è migliore di quella della Lombardia, che è in linea con quella del Paese: nel terzo trimestre 2024, la produzione industriale della provincia è diminuita dello 0,2%, contro il -1,0% lombardo, rispetto a luglio-settembre del 2023, ma fino al secondo trimestre 2024 le esportazioni monzesi sono cresciute a due cifre (+10,3% contro il +0,3% lombardo). Per contrastare il momento di generale rallentamento dei mercati, l’urgenza è quella di tornare a stimolare gli investimenti che, come successo per Industria 4.0, sono la chiave per la crescita. Per questo motivo ci auguriamo che Transizione 5.0, che stanzia più di 6 miliardi di euro, possa presto essere semplificata e resa quindi disponibile per le nostre imprese. E, parallelamente, si lavori per introdurre nella Legge di Bilancio l’Ires Premiale, con un tasso in discesa di cinque punti, dal 24 al 19%, a favore di chi mantiene almeno il 70% degli utili nell’azienda. Misure fondamentali per favorire l’innovazione nei nostri territori e rendere le imprese sempre più competitive».
Fonte: Il Sole 24 Ore