Mozzarella di bufala, da Napoli la road map da inviare al G7

Basta ad attacchi indiscriminati e fake news sulle produzioni agroalimentari, anche di eccellenza; «No» ai cibi artificiali o a base cellulare fatti in laboratorio; «Sì» a una maggiore trasparenza in etichetta a tutela del consumatore, con l’indicazione obbligatoria per riconoscere i prodotti a base vegetale e utilizzare correttamente i termini “latte” e “formaggio”. I punti salienti del documento che definisce la nuova road map per il futuro del settore lattiero-caseario: il documento congiunto delle organizzazioni internazionali che sarà portato al G7 di Ortigia.

Un documento per l’intero settore

Si tratta del documento finale della “First International Conference on Buffalo Mozzarella and Milk Products”, condiviso dai rappresentanti delle principali organizzazioni mondiali del settore lattiero-caseario, arrivati a Napoli da Europa, Usa, Brasile, India e Nuova Zelanda. Il documento richiama la necessità di una regolamentazione unificata a livello mondiale, unita all’impegno per comunicare i benefici derivanti dai comparti agroalimentari.

Due giornate di Congresso nazionale a Napoli

Si è chiusa ieri la due giorni congressuale, promossa da Consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana Dop e dall’università “Federico II” di Napoli”. Duecento partecipanti hanno affollato l’evento nella sala congressi dell’ateneo in via Partenope.

Il documento mette l’accento sulla richiesta di maggiore trasparenza verso il consumatore, che si estende oltre la questione dei cibi artificiali e coinvolge tutti i prodotti che tentano di imitare quelli zootecnici, in particolare, l’uso della denominazione latte per le bevande a base vegetale.

Un comparto tra i primi nel mondo

Si chiude così la due giorni congressuale napoletana promossa dal Consorzio di Tutela della Mozzarella di bufala Dop e dalla Università Federico II. Importante momento di confronto su un comparto che, grazie al Consorzio (con 150 soci tra allevatori e produttori con un giro d’affari annuo di 1,2 miliardi) ha raggiunto traguardi importanti in termini di qualità e quantità. Oggi l’occupazione ha raggiunto le 11 mila unità. E le imprese contano 1600 allevamenti di bufale inseriti nel sistema Dop.

Fonte: Il Sole 24 Ore