Mulino Bianco compie 50 anni: storia di un brand da 9,2 miliardi di biscotti all’anno

Mulino Bianco compie 50 anni: storia di un brand da 9,2 miliardi di biscotti all’anno

Tutto è cominciato con i Tarallucci. Quale cinquantenne non ha mai mangiato da bambino quei biscotti tondi, con il mulino stilizzato al centro? Era l’ottobre del 1975: in Giappone andava in onda la prima puntata di Goldrake e negli Stati Uniti Bruce Springsteen era la prima rockstar a finire sulla copertina del Time grazie al successo di Born to run. Insieme ai Tarallucci, quell’anno sulle nostre tavole sono arrivati anche i Galletti, le Macine, le Pale, le Campagnole e i Molinetti. Nessuno in quei giorni poteva immaginare che sarebbero diventati la colazione più amata dagli italiani.

Cinque decenni di storia nazionale

Mulino Bianco compie 50 anni. E il marchio più dolce di casa Barilla ha attraversato cinque decenni di storia nazionale sfornando 140 referenze e qualche raccolta punti che ha fatto la storia del costume del nostro Paese. La tazza di coccio per inzuppare il latte. La radio sveglia. E soprattutto le gomme a forma di biscotto o di merendina, che a scuola sotto il banco si scambiavano come le figurine.

Per festeggiare il brand, la multinazionale di Parma avvia oggi un ricco calendario di iniziative. Si comincia a Milano, in Piazza Gae Aulenti: fino a domenica 23 febbraio un’installazione riproduce in formato maxi la sveglia a forma di Mulino degli anni 80, e offre a chi ci entra un’esperienza immersiva fatta di cinquant’anni di ricordi e spot. Nel corso del 2025 anche i pack delle principali referenze avranno una grafica speciale.

Marchio dell’immaginario

Che Mulino Bianco sia il marchio più scelto dagli italiani lo dicono i numeri di Cps GfK: i suoi biscotti e le sue merendine sono presenti oggi nelle case di 23 milioni di famiglie e vengono consumati dalla quasi totalità degli Italiani, per la precisione dal 97%. Quattro consumatori su dieci li consumano quattro o più volte alla settimana, e per il 23% sono una presenza quotidiana sulla tavola. Soprattutto, Mulino Bianco è il marchio dell’immaginario: nove italiani su dieci, dice un sondaggio AstraRicerche commissionato dalla Barilla, hanno almeno un ricordo d’infanzia in cui la marca è stata presente e l’88,3% degli intervistati ha dichiarato di aver consumato i prodotti del marchio da bambini. Per il 74,7% era la marca più consumata. «In questi 50 anni Mulino Bianco ha saputo ritagliarsi un posto speciale nella quotidianità degli italiani e nei loro ricordi, grazie anche alla sua capacità di sapersi evolvere nel contesto socioculturale del Paese», sostiene Laura Signorelli, marketing director equity di Mulino Bianco.

Dai primi Tarallucci di 50 anni fa, di strada Mulino Bianco ne ha fatta parecchia: tra biscotti, merende, pani e cracker conta oggi 140 prodotti e 180 formati, la metà dei quali dedicati alla colazione. Ogni settimana vengono venduti 12 milioni di confezioni prodotte nei sei stabilimenti produttivi di Novara, Ascoli, Cremona, Castiglione delle Stiviere, Melfi e Rubbiano: 50 linee di produzione, 1,18 milioni di metri quadri di superficie totale, 300 milioni di investimenti soltanto negli ultimi dieci anni. Nel 2024 sono stati sfornati più di 1,1 miliardi di merende e torte, 9,2 miliardi di biscotti, 212 milioni di pani, 3,6 miliardi di fette biscottate.

Fonte: Il Sole 24 Ore