Multa Antitrust alla Salt. La società prepara ricorso al Tar

Multa Antitrust alla Salt. La società prepara ricorso al Tar

L’Autorità garante della concorrenza ha inflitto a Salt, (concessinario autostradale che fa capo al gruppo Gavio) una sanzione di euro 700mila euro, a conclusione di un procedimento avviato, nei confronti dell’azienda, per pratica commerciale scorretta e relativo, fa sapere la stessa Salt, «ad asseriti ritardi subiti dai veicoli nella percorrenza del tratto A12 La Spezia – Sestri Levante».

Contro tale provvedimento, si legge in una nota, «la società presenterà ricorso al Tar Lazio», in quanto ciò che viene contestato con il provvedimento «non presenta gli elementi minimi e necessari per ipotizzare l’esistenza di una qualsivoglia pratica commerciale scorretta ai sensi della normativa nazionale ed europea di riferimento».

«Nessun ritardo significativo»

Nel corso del procedimento, prosegue la nota, «Salt ha dato ampia prova di avere agito con la massima diligenza, realizzando gli interventi sulla tratta di cui è concessionaria per adempiere alle norme vigenti intervenute. Inoltre, la concessionaria ha dimostrato, fornendo una corposa serie di dati illustrati mediante studi analitici sul traffico e sui tempi di percorrenza, che, nella tratta in questione, non vi sono stati ritardi significativi, come prospettato dall’Autorità nel provvedimento sanzionatorio».

Secondo Salt, poi, «i meccanismi di funzionamento della normativa autostradale sono profondamente diversi da quelli che operano in materia di trasporto ferroviario o aereo. Il contratto di messa a disposizione dell’infrastruttura, stipulato con il consumatore, non ha per oggetto il trasporto di un passeggero da un luogo all’altro entro un determinato tempo, ma semplicemente la possibilità, per lo stesso, di percorrere un tratto di autostrada per raggiungere una destinazione».

«Lavori di manutenzione necessari»

Ovviamente, sottolinea l’azienda, «poiché i lavori di manutenzione dell’infrastruttura sono necessari per garantire la sicurezza e la qualità del servizio agli utenti, essi risultano inevitabili. Non solo; in forza del contratto di concessione con il ministero, della normativa settoriale e della regolamentazione dell’Autorità di regolazione dei trasporti, se questi non venissero realizzati determinerebbero una responsabilità in capo alla concessionaria».

Fonte: Il Sole 24 Ore