Multe «europee»: riscossione allargata e verbali più chiari

Multe «europee»: riscossione allargata e verbali più chiari

Dal 19 gennaio è in vigore la Direttiva (Ue) 2024/3237 che razionalizza e ammoderna la procedura per la riscossione delle sanzioni amministrative da violazioni di norme stradali in Stati membri. Dunque si superano le precedenti direttive, del 2011 (n. 82) e del 2015 (n. 413). Quest’ultime prevedevano già meccanismi di scambio di informazioni fra autorità nazionali per la riscossione ma si sono dimostrate poco efficaci.

Calendario variabile

Aldilà dell’entrata in vigore, ora l’applicazione dei nuovi meccanismi dipende da se, come e quando lo Stato di residenza dell’interessato si adeguerà. Le autorità nazionali avranno tempo fino al 20 luglio 2027. Il mancato recepimento della direttiva entro questa data potrebbe comportare procedure di infrazione (per violazione dell’articolo 249 del Trattato Ce che impone di attuare le direttive comunitarie).

La semplificazione per il cittadino

Con 44 considerandi, la nuova direttiva si pone anche altri obiettivi: rendere più semplice e comprensibile al cittadino il procedimento a suo carico, a partire dalla lingua con la quale viene redatto il verbale, dalle fasi procedurali, dalle informative sul diritto di ricorso e dall’utilizzo di un modello di notifica unificato.

L’ampliamento del campo

L’elenco delle sanzioni perseguibili è stato allungato: l’articolo 3 della direttiva prevede, per esempio, anche la punibilità per mancato rispetto della distanza di sicurezza, sorpasso o sosta o fermata pericolosi, guida contromano e fuga del conducente dopo incidente.

Informazioni e notifiche

L’articolo 4 ribadisce che per le indagini ogni Stato Ue deve avere (come già aveva) punti di contatto nazionali per consentire agli altri Stati membri di reperire i dati di veicoli e proprietari o intestatari coinvolti, aggiungendo che i meccanismi devono essere sempre più automatizzati: si vuole incrementare la reciproca assistenza ai fini dell’identificazione con lo scambio di informazioni, creare un sistema elettronico unico con i dati di immatricolazione dei veicoli, istituire un portale online («portale Cbe») per fornire agli utenti informazioni complete sulle norme e predisporre meccanismi adeguati ed efficaci per applicare e riscuotere le sanzioni pecuniarie. Sono in ogni caso fatti salvi accordi bilaterali tra Stati membri che superino, semplifichino o migliorino queste procedure.

Fonte: Il Sole 24 Ore