Musk scherza col fuoco, robotaxi rinviati e tonfo a Wall Street

Da lungo tempo Elon Musk gioca a rimpiattino con la guida autonoma. Cinque anni fa il ceo di Tesla aveva annunciato che la guida autonoma sarebbe arrivata di lì a poco e i robotaxi nel 2020. La guida autonoma non è ancora tra noi, sebbene il pacchetto software di funzionalità di guida assistita noto come Full Self-Driving abbia compiuto progressi e stia per debuttare in Cina, anche grazie a un accordo per utilizzare le mappe di Baidu Al tempo stesso il Dipartimento di Giustizia Usa indaga perché vuole chiarire se Tesla abbia ingannato i consumatori e gli investitori sulle capacità della sua cosiddetta guida autonoma. E non è l’unico dossier aperto.

Quanto ai robotaxi, erano stati annunciati ancora il 5 aprile scorso – presentazione fissata l’8 agosto – quando secondo un’indiscrezione dell’agenzia Reuters la casa automobilistica a maggior capitalizzazione avrebbe deciso di rinunciare al progetto della Model 2, la Tesla economica, per così dire: prezzo intorno ai 25mila dollari, pensata per il mercato di massa e per dare una spinta ai target di vendita, che si sono abbassati, in mancanza di nuovi modelli. Musk aveva dato dei bugiardi ai giornalisti di Reuters e aveva tirato fuori dal cilindro l’idea robotaxi.

Ora il mistero s’infittisce. Tesla ha rinviato il lancio del robotaxi di circa due mesi, a ottobre, poiché al team di progettazione sarebbe stato chiesto di rielaborare alcuni elementi dell’auto. Da Austin nessun commento. Le azioni di Tesla, che fa della reputazione di tech company più che car company uno dei suoi punti di forza sui mercati, sono scese di quasi l’8% in seguito alla notizia, mettendo fine a 11 sessioni consecutive di guadagni che avevano fatto salire il titolo del 44%, in area 250 dollari, e la market cap a quasi 800 miliardi. Ripresa dei corsi accelerata anche dalla conferma del pacchetto retributivo mega multi miliardario che gli azionisti avevano confermato a metà giugno nell’assemblea annuale. Una conferma cruciale, visto che il ceo aveva fatto capire come fosse deciso a rinunciare a Tesla portando con sé i progetti sull’intelligenza artificiale, se non gli fosse stato garantito il pacchetto e quindi una presa decisamente più forte sull’azionariato e maggiore libertà di iniziativa.

«Tesla ha giocato a questo gioco per quasi un decennio promettendo “l’anno prossimo, l’anno prossimo”. E non ho visto alcuna indicazione che Tesla sia sulla buona strada per un’implementazione significativa del tipo di sistema di guida automatizzata che ha costantemente promesso», ha commentato Bryant Walker Smith, professore all’Università della Carolina del Sud, esperto di normative sui veicoli autonomi.

A parte l’annuncio della data di presentazione, Musk ha finora fornito pochi dettagli sul robotaxi. Ha solo detto che alcuni veicoli saranno di proprietà e gestiti da Tesla, mentre altri saranno di proprietà privata ma noleggiati sulla rete di Tesla.

Fonte: Il Sole 24 Ore