Mutti e Cnr: così si risparmia il 45% di acqua per coltivare i pomodori

Un sensore innovativo applicato al fusto delle piante degli ortaggi o da frutta per calcolarne i loro fabbisogni e che nella sperimentazione sui pomodori ha permesso di risparmiare il 45% di acqua rispetto alle pratiche tradizionali. Il sistema si chiama Bioristor ed è stato messo in campo da Mutti, leader nel mercato dei derivati di pomodoro, e dall’Istituto dei materiali per l’Elettronica e il Magnetismo del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Imen-Cnr).
Bioristor, spiegano i ricercatori, è in grado di monitorare in tempo reale la salute delle piante, analizzandone i processi fisiologici fondamentali e comunicando direttamente con gli agricoltori, grazie all’energia fotovoltaica e al sistema di connessione IoT.

«L’agricoltura globale, responsabile del 70% del consumo di acqua dolce del pianeta, si trova di fronte a sfide sempre più pressanti a causa dei cambiamenti climatici in corso. Il progressivo aumento delle temperature e la diminuzione delle precipitazioni rendono cruciale l’adozione di nuove tecnologie per affrontare l’emergenza idrica – dice Massimo Perboni, direttore del Servizio Agricolo di Mutti -. Il Bioristor offre un’opportunità senza precedenti nel nostro settore per monitorare e ottimizzare l’uso dell’acqua nelle nostre coltivazioni, contribuendo a garantire la qualità dei nostri prodotti in modo sempre più efficiente e responsabile».

Il sistema è stato utilizzato con successo per monitorare il kiwi, la vite e il melo durante la stagione produttiva e, per la prima volta nel 2023, è stato impiegato in una sperimentazione congiunta tra Imem-Cnr e Mutti. presso l’Azienda Stuard di Parma.

«Grazie a un protocollo irriguo basato sull’intelligenza artificiale – spiagano i ricercatori – è stato possibile ottenere un risparmio idrico del 45% rispetto alle metodologie convenzionali. A fronte di un leggero calo di resa di campo lorda, si è registrato un notevole aumento del Brix, la parte solubile del pomodoro e indicatore della sua qualità, e della conformità dei prodotti».

«Il Bioristor insieme all’algoritmo di intelligenza artificiale – dichiara Michela Janni, ricercatrice di Imen-Cnr -. rappresenta un passo avanti nell’agricoltura di precisione, consentendo di massimizzare l’efficienza nell’irrigazione e ottenere produzioni di alta qualità anche in condizioni avverse».

Fonte: Il Sole 24 Ore