Nasce LexCapital, società focalizzata su litigation funding
LexCapital è un nuovo operatore di “litigation funding”, settore che nel 2019 in Italia valeva intorno ai cinque miliardi di euro, secondo le stime fornite dalla stessa società.
Il litigation funding si può tradurre come “finanziamento del contenzioso”, un’operazione con cui una parte terza acquista il diritto litigioso e mette le proprie risorse finanziarie e la propria rete di legali e consulenti specializzati a disposizione di chi vuole tutelare un proprio diritto in sede legale. Per poi dividerne gli eventuali proventi, assumendosi anche ogni rischio e il costo dell’eventuale soccombenza. Ed è così che opera LexCapital.
La genesi
La start-up è nata dall’iniziativa di un gruppo di imprenditori e professionisti operanti in ambito finanziario e legale. È stata fondata da Emilio Campanile, Marcello Gallo, Maurizio Santacroce e Giuseppe Farchione, che ne è direttore operativo, il quale sottolinea l’importanza «dello sviluppo di un algoritmo grazie al quale selezioniamo i casi da acquisire». Si chiama LexCapital litigation assessment (Lla) ed è basato su diversi parametri, come la solvibilità del soggetto convenuto, la valutazione della probabilità di esito favorevole del giudizio e la stima dei possibili proventi. Un vero e proprio modello di giustizia predittiva, in cui le possibilità di successo vengono ben ponderate attraverso il ricorso a una banca dati giuridico-statistica.
Le aree di intervento
In generale, LexCapital si rivolge a imprese (Pmi o mid corporate), curatori fallimentari e altri organi di procedure, associazioni, privati, enti e società pubbliche, ma si propone anche come partner di professionisti legali, commercialisti ed altri esperti che possono così ampliare la gamma dei servizi offerti ai propri clienti. L’azione della start-up si focalizza sui segmenti commercial (violazioni di contratto, prodotti dannosi), corporate (antitrust, proprietà intellettuale/brevetti/marchi, riserve nei lavori pubblici, anatocismo e diritto finanziario, azioni revocatorie), fallimentare e class action.
Fonte: Il Sole 24 Ore