Natura e arte nella regione del Limpopo

«L’Africa ha i suoi misteri, e anche un uomo saggio non può comprenderli. Un uomo saggio li rispetta» La citazione è di Miriam Makeba, artista sudafricana che ha costruito una carriera musicale internazionale nel secolo scorso. Rientrata nel suo Paese d’origine nel 1990, incoraggiata da Nelson Mandela, ha lasciato una ricca eredità ai giovani africani, ispirandoli attraverso la sua voce, i suoi pensieri e il sogno che aveva per il suo Paese. Con le nove province e i suoi mondi diversi – dalle coste alle montagne maestose, dalle immense distese di savana alle aree semi-desertiche, dai laghi alle cascate, dai canyon alle foreste – il Sudafrica è una terra d’ispirazione anche per i visitatori internazionali. Per la varietà e ampiezza di panorami è in grado di attrarre un buon mix di viaggiatori, attratti dalla storia della sua popolazione, dai riti tribali ancora in uso, dalle possibilità di scoprire una fauna e una natura uniche.

Nella città dell’oro, nel cuore del Gauteng

Il nostro viaggio inizia dalla capitale, Johannesburg, per ritrovare le radici della popolazione, e andare poi alla scoperta del Limpopo, la provincia più settentrionale del Sudafrica, che confina con Mozambico, Botswana e Zimbabwe e che prende il nome dal maestoso fiume omonimo. Sono circa 12 le ore di volo previste dall’Italia per raggiungere Johannesburg, con scalo europeo volando con Lufthansa o via hub mediorientali per chi sceglie un collegamento operato da Emirates o Qatar Airways. La Città dell’Oro, nel cuore del Gauteng, è una tappa essenziale per comprendere la storia del Paese. E’ diventata centro del fermento culturale del Sudafrica grazie al restyling di alcuni quartieri come Braamfontein, Newtown, 44 Stanley e Maboneng. Alla città vale la pena dedicare un paio di giorni, partendo da Constitution Hill, luogo simbolico che celebra la Costituzione del nuovo Sudafrica. Per comprendere la segregazione razziale e gli episodi simbolo della lotta civile, il Museo dell’Apartheid è un luogo fondamentale. Il Saxon Hotel è un indirizzo da tenere a mente per un soggiorno in città: immerso in uno splendido giardino e con all’interno una grande collezione di opere d’arte, è uno degli alberghi più lussuosi della città. In alternativa c’è Daze House, che vanta un design moderno e curato, mentre 12 Decades Hotel è un art hotel dove ogni camera è stata disegnata ispirandosi a un decennio della storia della città. Da segnalare anche HallMark House, hotel giovane e smart a Maboneng, che ospita eventi, un jazz club e un barber shop interno. Per la cena non c’è che l’imbarazzo della scelta, dal Marble, specializzato in carne e cucina tipica, al Proud Mary, bistrot contemporaneo e enoteca.

Nella township più grande del Sudafrica

E’ famosa per avere l’unica strada in cui hanno vissuto due premi Nobel, Mandela e Desmond Tutu. Stiamo parlando di Soweto, la township più grande del Sudafrica, che si può esplorare con un tour in bici, come quelli di Lebo’s Soweto, durante i quali ascoltare storie e aneddoti riguardanti questa parte della città. Soweto è tra l’altro un luogo ideale per assaporare la cucina sudafricana più autentica, ad esempio da Sakumzi Restaurant, una casa-ristorante dall’atmosfera estremamente semplice e genuina che rispecchia in pieno lo spirito della township. Il secondo indirizzo è Acid, a Parktown North, nato dalla collaborazione tra una chef e una sommelier con l’obiettivo di valorizzare le aziende guidate da donne e dalla comunità Bipoc (acronimo che include Black, Indigenous, People of Color). A seguire, merita un tour e un po’ di shopping al precinct di Maboneng (letteralmente “luogo della luce”), un quartiere industriale riqualificato e tra le aree più hype della città, con negozi, atelier di design, bar e ristoranti.

Tra catene montuose e leggende antiche

Un volo interno di un’ora operato da Airlink porta i viaggiatori da Johannesburg a Polokwane, capoluogo della provincia del Limpopo. L’area non fa parte dei tradizionali itinerari turistici come il suo vicino più conosciuto, il Mpumalanga, ma grazie alle riserve naturali, al sito Unesco del Mapungubwe (che fu la capitale di un paese grande come il Regno dello Swaziland circondato da oltre 200 piccoli villaggi), al suo patrimonio culturale immerso nel mito e nella leggenda e alle sue affascinanti catene montuose, oggi è un’attrazione per i viaggiatori in cerca di strade meno trafficate. A caratterizzare la provincia c’è il Waterberg, un altopiano situato nella parte occidentale, il Parco nazionale di Marakele, la Welgewonden Game Reserve, di proprietà privata, e la rinomata area protetta di Lapalala. Il Limpopo è conosciuto anche per la ricchezza del suo patrimonio culturale. Qui si trovano intagliatori di legno, vasai, elaborati manufatti con perline. Nella regione del Venda, nel nordest del Limpopo, ci sono il lago Fundudzi e la profonda Foresta Sacra degli indigeni, siti particolarmente venerati per il loro carattere ancestrale. I pendii meridionali dei monti hanno un clima subtropicale con coltivazioni lussureggianti di noci di macadamia e avocado, anche se salendo più in alto si trova un paesaggio più tipicamente montano con gole, cascate e colline dove crescono più di 550 specie di alberi. Grazie ai suoi eccezionali ecosistemi, l’area è stata decretata riserva biosfera Unesco. Tra le tante attività si possono fare escursioni a cavallo, avvistamento dei Big Five in safari, bush walk, pesca e arrampicata.

Il Leshiba Wilderness Lodge per un turismo ecologico

Come prima tappa del viaggio in Limpopo, prima di raggiungere il Leshiba Wilderness Lodge, si può optare per un pranzo al Radisson Park Inn, raggiungibile in 15 minuti di auto dall’aeroporto, per poi proseguire il viaggio alla scoperta della natura sudafricana, che in due ore conduce ad un vero e proprio santuario della montagna, dove programmare almeno un paio di pernottamenti. Leshiba è una destinazione privata di lusso particolarmente adatta per un turismo a sfondo ecologico e per avvicinarsi alla fauna selvatica situata in cima alle montagne Soutpansberg. Qui è possibile scegliere tra varie opzioni di alloggio, dal classico lodge alla farmhouse (residenza privata con sei camere a disposizione degli ospiti non lontano dal corpo centrale della struttura). All’arrivo, nel pomeriggio, gli ospiti vengono accolti con un “high tea”, prima di effettuare un game drive serale alla scoperta della fauna locale, seguito da aperitivo reso unico da un panorama eccezionale e un cielo stellato. Senza dimenticare l’esperienza del Braai, il barbecue che in Sudafrica è un rito sociale che permette di condividere un momento di convivialità attorno al fuoco. Il giorno successivo ci si può dedicare ad un bush walk guidato alla scoperta dell’arte rupestre e delle piante medicinali. Dopo il brunch, l’appuntamento per gli ospiti prevede il “Venda Cultural Walk”, una passeggiata allietata da uno storyteller che narra le radici culturali del popolo Venda.

Fonte: Il Sole 24 Ore