Nautica, porti turistici capofila a sorpresa nelle stime di crescita 2025

Nautica, porti turistici capofila a sorpresa nelle stime di crescita 2025

La normalizzazione dei numeri del settore viene considerata quasi fisiologica, dopo sette anni di crescita a doppia cifra; una situazione che ha consentito al presidente del consiglio, Giorgia Meloni, di sottolineare, in un videomessaggio all’assemblea, che si tratta di «un comparto in grande salute» e che «l’Italia è la prima nazione al mondo per export nella cantieristica nautica», detenendo «la leadership assoluta nel segmento dei superyacht, con oltre la metà degli ordini globali».

Urso: «Sostenere il settore con azioni strutturali»

Sempre riguardo alla «normalizzazione della crescita» evidenziata nelle stime per il 2024, questa , ha scritto in un messaggio all’assemblea il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, «deve essere sostenuta attraverso azioni strutturali e di sistema. Un contributo significativo può arrivare dalle fiere, che rappresentano al meglio il sistema produttivo italiano: in questo ambito, occorre concentrare azioni e risorse per favorire una specializzazione settoriale sempre più accentuata, dando vita a eventi in grado di attirare specialisti, espositori internazionali, buyers e turisti da tutto il mondo, come avviene annualmente per il Salone nautico di Genova».

Presente al meeting, il viceministro delle Infrastrutture, Edoardo Rixi, ha sottolineato che «il Governo ha una visione unitaria sul mare; lavoriamo per favorire le imprese. Dobbiamo semplificare per rendere più facile la burocrazia».

Riduzione dell’orderbook

Illustrando i risultati del questionario sui trend di mercato compilato dalle imprese di Confidustria nautica, Stefano Pagani, a capo dell’ufficio studi, ha spiegato che il settore superyacht prevede, per il preconsuntivo 2024, una chiusura positiva rispetto all’anno precedente per il 75% del campione e stabile per il restante 25%. L’andamento del portafoglio ordini mette in luce, peraltro, la normalizzazione dei tassi di crescita, con circa due terzi delle aziende (66%) che indicano una limitata riduzione dell’orderbook (contenuta fra il -5% e il -10%, rispetto a un anno fa) e la parte rimanente del campione, suddivisa fra stabilità e crescita, entro il +5%.

Analizzando, invece, la produzione cantieristica fino ai 24 metri, emerge un quadro più complesso. Le stime di chiusura del 2024 vedono, infatti, una contrazione del fatturato per il 60% del campione, con previsioni di riduzione comprese fra -5% e oltre il -30%, stabilità per il 18% dei rispondenti e crescita per il 22%. I trend per il 2025 appaiono, invece, più positivi: «la quota d’imprese che ipotizzano una crescita si mantiene al 22%, soltanto un terzo delle aziende prevede una flessione del volume di affari, accrescendo le stime di stabilità al 45% del campione».

Fonte: Il Sole 24 Ore