Ncc in piazza. Il Mit: lavoriamo per aumentare le autorizzazioni, no agli abusivi
La risposta arriva poche ore dopo la fine dell’assemblea a cielo aperto degli Ncc davanti al ministero dei Trasporti a Porta Pia, a Roma. Le auto nere hanno smobilitato disertando ancora una volta il tavolo aperto dal ministro Matteo Salvini al quale siedono anche i rappresentanti dei taxi. «I decreti che gli uffici del Mit stanno discutendo con le categorie servono anche per sbloccare le autorizzazioni Ncc ferme da anni, ma in nessun modo verranno tutelati gli abusivi», fanno sapere fonti del ministero che sollineano: «Si è avviato un confronto aperto e trasparente con le categorie proprio per arrivare a definire decreti che possano fornire soluzioni costruttive. Il ministero ha fatto proposte sui vari temi su cui si attendono i contributi delle categorie. Il confronto è utile per trovare soluzioni, le manifestazioni con tanto di insulti certamente no».
Lo scontro
La frattura si è consumata su tre bozze di altrettanti provvedimenti (due decreti ministeriali e un dpcm) attuativi di una legge rimasta nel cassetto sei anni e scritta dal governo gialloverde Salvini-Di Maio: le ipotesi sul tavolo parlano di obbligo di compilazione del foglio di viaggio, sospensione di un’ora tra un servizio e un altro e divieto di intermediazione. Su quest’ultimo punto iniziano a farsi sentire anche le associazioni del turismo. «Solidarizziamo e condividiamo la giusta protesta degli Ncc che si trovano di fronte a una ipotesi di riforma discriminatoria nei loro confronti e persino peggiorativa rispetto al quadro normativo attuale, già antiquato e criticabile», spiega in una nota Franco Gattinoni, presidente della Federazione turismo organizzato di Confcommercio. Il dito è puntato contro «la previsione normativa che non consentirebbe agli Ncc di avvalersi di servizi di intermediazione, tra cui le stesse agenzie di viaggio».
La mobilitazione degli Ncc: noi come gli agricoltori
«Non abbiamo trattori, ma decine di migliaia di veicoli pronti a partire», è la minaccia che intanto filtra dall’assemblea pubblica degli operatori Ncc convocata a Porta Pia dalle cinque maggiori associazioni del settore – Sistema Trasporti, Anitrav, Associazione Ncc Italia, Comitato Air e Asincc. «Le figuracce internazionali dell’anno scorso sono destinate a ripetersi ed aggravarsi», rileva una nota diffusa nel pomeriggio. «Non solo non è stata emessa nessuna licenza taxi, ma persiste il blocco di rilasci Ncc da 5 anni e i decreti di Salvini sono il colpo di grazia di una politica incapace di sottrarsi alla lobby tassista. Le bozze esaminate sono un coacervo di incostituzionalità e violazioni del diritto europeo. Chiediamo lo stralcio e l’apertura di un vero tavolo tecnico in cui ripensare una legge che trovi equilibrio. Lo chiederemo alla presidenza del Consiglio dei ministri fintantoché al ministero dei Trasporti continuerà a mancare la necessaria terzietà».
L’appello di Lupi (Nm): ascoltare gli operatori del settore
Dal centrodestra, finora silente sul tema della regolamentazione del trasporto pubblico non di linea, dice la sua il presidente di Noi moderati Maurizio Lupi che chiede più ascolto per gli operatori Ncc in piazza perché «rappresentano una categoria di lavoratori che svolge un servizio pubblico essenziale per garantire la mobilità, soprattutto nelle grandi città, con evidenti effetti positivi sull’accoglienza, sul turismo sul commercio». Le loro obiezioni, prosegue Lupi, vanno accolte «sia per garantire agli autisti Ncc pari opportunità rispetto alla concorrenza, sia per dare ai cittadini una maggiore possibilità di scelta e un servizio migliore». Sul fronte opposto, la senatrice di Italia Viva Silvia Fregolent attacca la linea di Salvini e del governo: «Non solo danneggiano lavoratori che svolgono un servizio pubblico, ma penalizzano i cittadini e creano un danno al turismo». Salvini, conclude, «pur di tutelare le rendite di posizione delle corporazioni annulla la concorrenza e l’efficienza».
Fonte: Il Sole 24 Ore