Nel 2023 spesi 568 milioni in caramelle
Una spesa di 568 milioni di euro. È quanto hanno speso gli italiani per acquistare 57,7 milioni di chili tra il novembre 2022 e il novembre 2023. Un dolce consumo che a volume, secondo le rilevazioni di NielsenIQ, vede una crescita del +1,4%. A trainare il comparto l’andamento di alcune tipologie di caramelle come le gelée (+6,8%), le dure e ripiene (+4%) e le gommose (+1,1%). Un settore che occupa direttamente circa 7mila addetti mentre l’offerta di nuovi prodotti ha permesso di intercettare i gusti dei consumatori moderni, anche giovani, proponendo nuovi prodotti e gusti. Infatti in media ogni anno il mercato vede il debutto, a fronte di 35-40 nuove ricette, di oltre 10-15 referenze mentre le caramelle senza zucchero o con un basso apporto calorico e quelle nutraceutiche, che apportano vitamine e propoli all’organismo sono i trend più in voga. Non a caso secondo un recente studio Bva Doxa – Unione Italiana Food, nel nostro paese 9 italiani su 10 consumano caramelle e più della metà (57%) lo fa almeno 1-2 volte a settimana. Tra le preferite da metà dei consumatori le mentine seguite a breve distanza dalla “morbide o gommose” e le dure con il 39%. Subito dietro ecco le gelée (31%), le ripiene (27%), le mou/toffee (27%), le pastiglie (23%) e le lecca-lecca (10%). Con o senza zucchero? Gli italiani si dividono, il 44% preferisce con e il 56% senza.Mentre tra i gusti menta, eucalipto e anice (57%), agrumi (46%) e liquirizia (40%) sono invece i più apprezzati dai nostri connazionali. Seguono in questa speciale classifica frutti di bosco, erbe naturali, caffè, miele, caramello, latte, cola, creme, gusti esotici, amarena. Giugno è il mese in cui negli Usa si celebra il “Candy month” ricorrenza arrivata alla 50esima edizione ma forse il giorno clou per il consumo delle caramelle è proprio il 31 ottobre in occasione della notte di Halloween perché è facile scegliere tra «dolcetto o scherzetto, dammi qualcosa di buono da mangiare».
«Si può affermare che esiste un gusto italiano riconoscibile delle nostre caramelle – spiega Luigi Serra, produttore e portavoce del progetto Piacere Caramelle -. Per esempio, sappiamo che gli americani abituati a sapori forti e in taluni casi aggressivi, a colori sgargianti e spesso eccessivi dei loro dolciumi, si sorprendono di una maggiore delicatezza, o precisione e riconoscibilità dei gusti delle nostre caramelle alla frutta, o della ricca cremosità delle nostre caramelle ripiene. E apprezzano che dietro c’è una tradizione, una ricerca della qualità e dei migliori ingredienti, insomma – ancora una volta – un’altra espressione della sapienza manifatturiera italiana».
Fonte: Il Sole 24 Ore