Nel 2024 turismo stabile grazie agli arrivi dall’estero

Al via la Ttg Travel Experience, la più importante manifestazione B2B dell’industria turistica che si svolge fino a venerdì a Rimini. Una tre giorni organizzata da Italian exhibition group (Ieg) a cui partecipano 2.700 espositori, 55 start up, con più di 200 eventi e oltre un migliaio di buyer provenienti da 75 paesi. Buyer selezionati grazie alla collaborazione con Ice Agenzia ed il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e il supporto della rete internazionale dei regional advisor di Italian Exhibition Group. Si gettano così le basi per il prossimo anno dopo un buon 2024. Durante la tavola rotonda che ha preceduto la cerimonia d’inaugurazione Daniela Santanché, ministro del Turismo, ha anticipato che «il 2024 dovrebbe vedere un +2% di turisti rispetto al 2023. Ma a febbraio abbiamo visto un +7%, a marzo +11%, ad aprile una flessione e a maggio un +13%. Vuol dire che stiamo riuscendo insieme, come squadra, a destagionalizzare perché l’Italia ha tutti gli elementi per avere il turismo 12 mesi l’anno e quindi poter regolamentare i flussi con varie offerte». L’overtourism invece viene liquidato come se fosse una bestemmia. «Dobbiamo smettere di contare quante teste di turisti arrivano. L’Italia è una nazione di qualità e non di quantità – continua la ministra -. I numeri delle teste dei turisti dicono poco rispetto alla tendenza alla quale noi dobbiamo andare incontro, che è quella qualitativa. Perché il turismo non dev’essere una minaccia per i territori ma un’opportunità. La sfida è avere un turismo di qualità puntando su servizi e formazione del personale».

Le sfide

L’industria dell’ospitalità ha di fronte a se molte sfide tra cui quelle portate dal digitale, in primis l’intelligenza artificiale. Sulla tecnologia Franco Gattinoni, presidente della Federazione turismo organizzato (Fto) lancia un allarme alla politica: «Investiamo tantissimo in tecnologia ma poi ci confrontiamo con la burocrazia con il rischio di lasciare tutto alle piattaforme straniere». Sull’Ai Bernabò Bocca, presidente Federalberghi, vede ricadute positive per il settore e aggiunge. «Credo che l’intelligenza artificiale sia come una macchina di Formula 1: la devi saper guidare. Siamo molto in ritardo rispetto a quello che sta succedendo in giro per il mondo, ma siccome noi non intendiamo svendere il nostro prodotto turistico come stiamo facendo in altri settori e siamo gelosi dell’italianità del nostro prodotto, dobbiamo quindi formare delle persone in grado di guidare queste macchine. Non abbiamo nessuna intenzione di dare le chiavi dei nostri alberghi a grandi gruppi internazionali che hanno investito già nell’intelligenza artificiale e quindi guidano il mercato». Per quanto riguarda l’applicazione della direttiva Bolkestein Gian Marco Centinaio, vicepresidente del Senato, ricorda «La questione dei balneari, l’abbiamo già detto, è complessa. È una delle filiere del turismo italiano, e non solo italiano, perché se andiamo in Francia, in Spagna, in Portogallo è all’ordine del giorno. È una questione che sta diventando europea. In Italia il governo ha cercato una mediazione tra le esigenze dei nostri balneari e le indicazioni europee. Una mediazione positiva che ci permette di provare a guardare al futuro, sono ottimista. Ma faccio un altro ragionamento, non voglio togliere potere allo Stato italiano, ma noi arriviamo alla questione balneari perché qualcuno ce l’ha imposta con la direttiva Bolkestein che comincia ad avere la sua età. E visto che siamo all’inizio di una legislatura europea, considerato che è una questione anche di altri paesi, il mio messaggio è: proviamo a fare lobby attraverso i nostri europarlamentari, i commissari europei e tutti coloro che rappresentano i nostri paesi, che hanno a cuore la questione balneari e il turismo, proviamo a rimettere sul tavolo la questione Bolkestein perché il signor Frits Bolkestein ci ha detto che doveva stare fuori dalla direttiva e perché l’hanno detto quasi tutti i partiti dell’arco costituzionale. Rimettiamo la questione Bolkestein all’attenzione del Parlamento europeo e della commissione Ue e togliamo i balneari dalla Bolkestein come avevamo promesso e proviamo a guardare al futuro in un modo diverso»

L’andamento del mercato

Il Ttg è anche il luogo dove tracciare un primo bilancio per il 2024. Per Bocca l’anno dovrebbe chiudersi con un risultato in linea con i valori del 2023 «anno record con arrivi dall’Europa e gli Usa mentre gli italiani sono rimasti in Italia – ricorda il presidente -. Quest’anno confermeremo i risultati grazie alle presenze nelle città d’arte mentre soffrono le aree interne». Sul 2025 le previsioni sono buone «ma preoccupano i venti di guerra e una possibile escalation nel Medio Oriente». Sul fronte degli affitti brevi secondo Bocca il Cin non ha risolto il problema e «l’unica soluzione è il passaggio in uso alberghiero di quegli appartamenti offerti tutto l’anno sulle piattaforme».

Il 2024 non è stata un’annata facile a causa dell’avversa congiuntura che ha colpito le famiglie. «Le scelte sono influenzate dalle decisioni della manovra e l’impatto dell’inflazione che si sono riflesse sulla scelta se andare in vacanza e per quanti giorni – spiega Patrizia Rinaldis, presidente Federealberghi Rimini, la territoriale più importante d’Italia -. Il risultato: vacanze più brevi e molta attenzione al budget. Così la stagione è stata salvata dall’aumento degli arrivi dall’estero, arrivati a una quota del 30% dal 17-18% degli anni passati». La Germania è come sempre il primo paese di provenienza ma sono in crescita gli arrivi dall’Est Europa. «I voli che collegano l’aeroporto di Rimini con l’Est sono raddoppiati e portano polacchi, ungheresi, cechi e slovacchi, clienti con una buona capacità di spesa – rimarca Patrizia Rinaldis -. Ora ci servono più collegamenti con la Germania e il Benelux». Un altra spina per il settore sono i collegamenti su gomma e ferro, con gli ingorghi sul nodo di Bologna che frenano i turisti del weekend. Per il prossimo anno la speranza è di «ritornare ai numeri del 2019. Ci stiamo avvicinando e saranno gli arrivi dall’estero che ci permetteranno di raggiungere quel traguardo».

C’è poi il turismo open air che quest’anno vede la stabilizzazione dei risultati visti nel 2023. Gli arrivi dovrebbero attestarsi sugli 11 milioni con una netta prevalenza degli ospiti stranieri, circa il 55% del totale, in gran parte provenienti da Germania, Austria e Paesi Bassi. Questo segmento ogni giorno offre oltre 1,5 milioni di posti letto per un business annuale che incluso l’indotto sfiora gli 8 miliardi, fanno sapere da Faita Federcamping, mentre gli occupati superano le 100mila unità. In flessione gli arrivi di ospiti italiani. In totale le presenze dovrebbero sfiorare i 71 milioni.

Fonte: Il Sole 24 Ore