Nel calciomercato mondiale acquisti per 7 miliardi all’anno

Nel calciomercato mondiale acquisti per 7 miliardi all’anno

Una lettura condivisa dall’ad della Serie A De Siervo: «L’investimento sui giovani calciatori è una cosa un po’ mancata negli anni scorsi, mentre finalmente ora sembra che si riesca a lavorarci. Lavoriamo in un contesto in cui la valorizzazione dei giovani calciatori nel nostro paese penso sia molto più difficile, rispetto invece a paesi dove i ragazzi hanno meno possibilità. Ecco, noi stiamo cercando di riportare l’interesse sulla formazione del talento».

Il mercato e l’Intelligenza Artificiale

«Io ho fatto da poco 50 anni di calciomercato – ha ricordato Marotta -, considerate le due sessioni sono 100 i mercati fatti. Oggi il calciatore ha un ruolo prioritario rispetto al passato, perché senza la volontà loro e considerato il ruolo degli agenti non si fa nulla anche se due club si mettono d’accordo. Il buon manager moderno deve adeguarsi a un concetto di innovazione, quindi confrontarsi con il mondo del digitale e degli algoritmi. Sono attività da prendere con grande positività, strumenti da mettere a disposizione del manager che deve poi prendere le decisioni finali, ma l’aspetto umano è ancora determinante nel buon esito di un’operazione che riguarda un giocatore. Anche nel mio club lavoriamo sull’Intelligenza Artificiale e che tipo di contributo può dare. A volte è capitato di avere calciatori tecnicamente forti, ma deludenti come persone. Per diventare campione il talento deve essere accompagnato da qualità di testa».

Il supporto finanziario ai club

«La ricerca del nostro Ufficio Studi evidenzia che il calciomercato è una leva strategica per i club, capace di catalizzare risorse economiche, grazie a un giro d’affari di quasi 7 miliardi di euro l’anno, oltre all’interesse e all’entusiasmo dei fan, su scala internazionale. La nostra esperienza, ultraventennale – ha sottolineato Raffaele Zingone, Condirettore Generale e Chief Commercial Officer di Banca Ifis – in questo settore, ha permesso di costruire competenze fortemente specializzate, con prodotti e soluzioni dedicati, in grado di rispondere con flessibilità alle specifiche esigenze dei club e dei protagonisti del settore sportivo. Come Banca Ifis vogliamo farci promotori dello sviluppo dell’intero sistema calcio, collaborando con tutti gli attori affinché si possano creare sinergie sempre più forti e generare valore, non solo per il sistema, ma anche per il Paese e i territori, attraverso iniziative virtuose di inclusione sociale veicolate con lo sport».

L’Ufficio Studi di Banca Ifis ha condotto anche un’analisi sul ciclo finanziario delle squadre italiane. In particolare, analizzando i top club di Serie A, partendo da un dato medio di cassa a inizio periodo pari a 62,8 milioni di euro, l‘incidenza di spesa per il calciomercato raggiunge una percentuale del 91% con un’evidente intensità di investimento che riduce sensibilmente la disponibilità di cassa che, a fine periodo scende a 9,1 milioni di euro. La stessa dinamica si ritrova anche nei club di seconda e terza serie che, seppur in maniera minore, mostrano un impatto rilevante degli investimenti sul calciomercato indicando un impatto sulla disponibilità di cassa. In particolare, l’analisi evidenzia come la cassa dei club in media è finanziata per il 75% da mezzi terzi e per il 25% da mezzi propri, con differenze rilevanti tra le diverse tipologie di squadre. Per i club top di Serie A i mezzi propri incidono per il 17% delle necessità finanziarie mentre per il restante 83% è necessario il ricorso a mezzi terzi. Un’attività che, come dimostra l’analisi, permette di passare da un volume di cassa pre-finanza pari a 9,1 milioni di euro e un volume di cassa post-finanza di 68,6 milioni di euro. In sostanza, quindi, la spesa per i calciatori è un vero e proprio investimento che impatta sul ciclo finanziario delle squadre che non può basarsi sulle sole risorse generate dai club e che deve fare ricorso a mezzi di finanziamento calibrati da un supporto specialistico particolare, che tenga conto sia delle costanti cicliche, sia delle variazioni stagionali.

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Fonte: Il Sole 24 Ore