Nel ragusano nascerà la Renevable Valley siciliana
Creare la Renevable Valley con lo sviluppo di un centro tecnologico finalizzato alla ricerca e sviluppo in ambito agrifotovoltaico, fotovoltaico, Bess (battery energy storage system) e idrogeno verde. E’ questo il progetto di Regran, azienda con sede operativa a Ragusa fondata nel 2007 da Paolo Grande e Marco Anfuso che ne è il Ceo: l’azienda ha messo in campo un piano di investimenti che vale quasi 22 milioni puntando a sviluppare il tutto nella zona industriale di Santa Croce Camerina (Ragusa) dove ha già acquistato sei ettari di terreno. Per Regran (una settantina di dipendenti e un fatturato al 2023 di 8,2 milioni) è la sfida del 2025 in parte da realizzare con fondi propri, in parte con fondi pubblici grazie a una serie di progetti che l’azienda ha messo in campo.
Sul fronte dell’idrogeno Regran sta avviando un progetto di grande innovazione: su una porzione di circa 5.000 metri quadrati realizzerà un prototipo di un elettrolizzatore trasportabile per la produzione di idrogeno verde. Questo progetto, supportato da un finanziamento richiesto tramite il bando PNRR Investimenti Sostenibili 4.0, prevede un investimento complessivo di 4,2 milioni di euro, di cui il 50% finanziato a fondo perduto. «L’idea – spiega Marco Anfuso – nasce dalla necessità di superare due criticità che rallentano lo sviluppo delle energie rinnovabili: i lunghi tempi per l’allaccio degli impianti fotovoltaici e l’incertezza dei prezzi dell’energia. Il sistema proposto sarà costituito da un elettrolizzatore, un sistema di compressione, uno di stoccaggio e un’infrastruttura trasportabile. Questo permetterà di sfruttare l’energia prodotta dagli impianti non ancora allacciati alla rete, riducendo al contempo l’impatto ambientale derivante dal mancato utilizzo di energia pulita».
Nei terreni adiacenti, Regran ha opzionato oltre 15 ettari di terreni agricoli irrigui (investimento di 1,05 milioni di euro) per la realizzazione di impianti agrivoltaici sperimentali, iscritti al bando Pnrr Agrivoltaico: il costo stimato del progetto è di circa 7 milioni di euro, di cui il 40% a fondo perduto. «Questi impianti si baseranno su un approccio integrato che combina agricoltura e produzione di energia fotovoltaica – spiegano dall’azienda -. Il progetto prevede l’utilizzo di tecnologie Hi-Tech e intelligenza artificiale per sviluppare il sistema Fav (FotoAgriVoltaico avanzato), ottimizzando la resa agricola ed energetica. Saranno implementate soluzioni innovative come serre fotovoltaiche e impianti a biogas per un’economia circolare». Tra i partner dell’iniziativa vi sono Serra Archimede, Irritec, Novamont, X Farm e Tuttocasa.
Un ulteriore progetto ambizioso di Regran è la costruzione di un centro tecnologico innovativo su 4 ettari di terreno industriale. Con un contratto di sviluppo di circa 5 milioni di euro (50% finanziabile a fondo perduto), il centro ospiterà: gli uffici direzionali e la sala progettazione, dotati di strumenti avanzati; un data center per l’elaborazione di dati provenienti dagli impianti agrivoltaici, integrando l’intelligenza artificiale per ottimizzare soluzioni progettuali e colturali; un centro di ricerca sul fotovoltaico, sui sistemi di accumulo e sulla produzione di idrogeno verde; un centro di monitoraggio per il telecontrollo degli impianti, con strumenti avanzati per garantire efficienza e affidabilità. Saranno installati sistemi fotovoltaici per una potenza complessiva di 1 MWp, con tecnologie diverse, oltre a sistemi di accumulo energetico, tra cui batterie al sale e tecnologie per la produzione di idrogeno verde. «Il progetto – dice ancora Anfuso – mira a dimostrare come soluzioni innovative possano coniugare la sostenibilità ambientale con la redditività economica, rendendo l’energia e l’agricoltura elementi complementari. L’utilizzo di big data e intelligenza artificiale sarà centrale per l’ottimizzazione delle performance economico-finanziarie e per una transizione energetica sostenibile nel settore primario».
Fonte: Il Sole 24 Ore