Nel real estate 7 Pmi su 10 cercano finanziamenti (anche alternativi)

In Italia oltre sette Pmi su 10 del settore real estate hanno richiesto o stanno considerando di richiedere finanziamenti per supportare la crescita della propria attività: di queste, il 15% ha valutato soluzioni alternative ai tradizionali prestiti bancari. Gli incentivi del Pnrr vengono utilizzati nel 90% dei casi dalle imprese immobiliari, un valore superiore alla media italiana intorno al 70 per cento. Sono solo alcuni dei dati che emergono dall’Osservatorio 2024 sulle Pmi italiane di Qonto, realizzato su un campione di 1.500 imprese distribuite su tutto il territorio nazionale e operanti in diversi settori.

 

Il comparto del real estate in Italia

La ricerca di Qonto evidenzia come quasi l’80% delle Pmi del comparto real estate utilizzi regolarmente almeno un’app per pagamenti, attività bancarie, investimenti, prestiti o altre attività finanziarie. Riguardo i metodi di pagamento, circa il 75% degli intervistati preferisce carte di credito e debito (71% il dato complessivo), mentre il 22% si orienta sulle app. Sono più di sei su 10 le imprese titolari di un conto business digitale (banca online o altro tipo di conto utilizzato per operazioni di banking), mentre quasi una Pmi su quattro già utilizza soluzioni di aggregazione di più conti bancari che permettono di gestire diversi conti e carte da un’unica piattaforma, e nel 52% dei casi si dichiara interessata ad adottare questo tipo di piattaforme in futuro. Nell’eventualità di costituire una nuova società, più di un imprenditore immobiliare su due (56%) si dimostra interessato a utilizzare un servizio completamente digitale per la gestione del processo. Guardando al futuro, inoltre, si conferma un certo interesse per l’impiego di tecnologie di intelligenza artificiale, con quasi la metà degli intervistati (47%) che si dichiara favorevole a questa soluzione.

L’Osservatorio 2024 sulle PMI italiane

Come emerge dall’Osservatorio, sono aumentate le aziende italiane che hanno fatto ricorso agli incentivi previsti dal Pnrr: 70% nel 2024 contro il 55% del 2023. In particolare, li ha utilizzati una realtà su due di quelle presenti sul mercato tra quattro e 10 anni e con un numero di dipendenti tra 50 e 250 (59 per cento).

Oltre il 71% degli intervistati a livello nazionale ha richiesto o sta considerando di richiedere finanziamenti per supportare lo sviluppo e la crescita della propria attività. Di questi, oltre il 37% ha valutato soluzioni alternative ai tradizionali prestiti bancari. Questa è una peculiarità delle imprese giovani poichè quelle tra iquattro e 10 anni li hanno richiesti nel 21% dei casi, quelle tra 10 e 20 anni nell’11% e oltre 20 anni nel 13 per cento. Delle aziende nel Nord Italia i finanziamenti sono utilizzati nel 48% dei casi, nel Centro Italia nel 32% e Sud e Isole nel 38 per cento. Delle microimprese (2-9 dipendenti) solo il 23% accede a tali strumenti che invece sono molto utilizzati dalle Pmi che hanno tra 10 e 49 dipendenti (42%) così come quelle più ampie, fino a 250 dipendenti (32%).

Fonte: Il Sole 24 Ore