Nella domenica del dramma di Bove (esclusi danni seri) il Napoli va avanti e la Juventus frena
Tutti d’accordo per il rinvio di Fiorentina-Inter
In passato, per vicende simili (clamorosa quella per lo scontro tra Antognoni e Martina in Fiorentina-Genoa il 22 novembre 1981), si era andati avanti ugualmente fino alla fine della partita. Ora evidentemente è subentrata una consapevolezza maggiore che fa ben sperare. “Lo spettacolo deve continuare,” si diceva una volta per liquidare ogni discorso. In questa prima domenica di dicembre, in attesa di sapere come evolverà il decorso di Edoardo (si è parlato anche di un episodio di epilessia), sensibilità e buon senso hanno prevalso.
Quanto alle altre partite, tornando al campionato, non è stata una domenica memorabile. Con il nuovo pareggio della Juventus a Lecce, l’ennesimo di quest’anno, i bianconeri perdono altri due punti dal Napoli che ora guida la classifica con 32 punti. Dietro, con Inter e Fiorentina, sono tutti fermi a 28 perchè l’Atalanta gioca stasera all’Olimpico con la Roma di Ranieri, mentre la Lazio è caduta a Parma (3-1) dopo un lunga striscia positiva.
Conte vince, ma con il freno a mano
In sostanza, chi ne esce bene da questo turno è ancora una volta il Napoli che, avendo battuto a Torino i granata per uno a zero (gol di McTominay dopo mezz’ora), porta a casa altri tre punti che gli permettono di restare in vetta nonostante non faccia quasi nulla per piacere.
Certo, il Napoli è solido, non butta via neanche le briciole, però non fa dire “wow” ai suoi tifosi. Molti commentatori un po’ pedanti ripetono: ma questa è la sua forza, non lasciare nulla per strada. Alla fine, dicono i professori, gli scudetti si conquistano proprio così. Si vedrà.
Lo stesso Antonio Conte tiene un profilo basso che, coi campioni che si ritrova, sembra quasi una presa per i fondelli. Come quei ricchi che girano in Panda per non dar troppo nell’occhio. Sicuramente è meglio star schiacciati che suonare la fanfara, però che tristezza. Ricordate il Napoli di Spalletti? E l’Inter dell’anno scorso? Non c’è confronto, avevano un altro piglio, un’altra passo. Cosa che per il momento i partenopei non mostrano. Forse aspettano l’anno nuovo.
Fonte: Il Sole 24 Ore