Networking, 4 consigli per gestire le relazioni personali in modo efficace
Innanzitutto, occorre creare un’abitudine e serve tempo.
● Concentrati sul creare connessioni autentiche. Non cercare la quantità dei contatti ma la loro qualità. Ogni volta che ti relazioni con qualcuno della tua rete, dedica il giusto tempo, preparati andando a leggere i suoi ultimi post, cerca di carpire gli argomenti di interesse. Questo aspetto è utile anche per te per capire che più racconti di te, più le persone che si interfacciano avranno maggiori possibilità di conoscerti e strumenti per interagire. “Non ho tempo”, non è una risposta.
● Lavora sull’empatia, che è la sciolina per creare relazioni efficaci. Ascolta più di quanto parli, sforzati di comprendere le esigenze degli altri perché crea un ambiente di fiducia reciproca. Nel tuo ufficio, impegnati ad ascoltare le preoccupazioni delle persone che lavorano con te e cerca soluzioni insieme a loro. Questo rafforzerà la tua leadership.
● Sforzati di essere credibile e affidabile. Il “walk the talk” anglosassone (o il far seguire le parole dai fatti, diciamo noi) è fondamentale. Tutti desideriamo circondarci di persone che mantengono le loro promesse. Sii il primo / la prima a comportarti così.
● Condividi, condividi e condividi. Il networking efficace non si fonda sull’ottenere, ma sul dare. Funziona come un conto corrente relazionale senza fido, che non deve andare a debito. Si versa di più di quello che si preleva. Collaborare e condividere risorse con le tue connessioni può portare a opportunità di crescita reciproca. Hai letto un articolo che pensi possa essere utile a un tuo contatto? Indicaglielo e ti dirà come minimo grazie per il pensiero. Non ti ringrazia? È un sintomo che forse quel contatto non merita di far parte della tua rete oppure può essere una scusa per riprendere il contatto chiedendo come stia e che il silenzio ti ha lasciato perplesso. Dobbiamo essere noi, come il bravo contadino, ad avere cura del nostro terreno. Se lo facciamo, ci sono buone probabilità che dia frutti. Poi può sempre esserci un’alluvione o una siccità o una grandinata. Ma se di sicuro non ci attiviamo, il frutto non nascerà.
Fonte: Il Sole 24 Ore