New Zealand batte ancora Ineos, l’Americas Cup è sua
Nel confronto tra campioni ha battuto si Ben Ainslie e la sua Ineos Britannia. Per l’inglese si apre un periodo di grande riflessione, perché pare evidente che in una prossima occasione per raggiunti limiti di età non sarà al timone ma solo manager, e resta qualche dubbio sul sostegno di sir Jim Ratcliffe, imprenditore più ricco della Gran Bretagna.
I neozelandesi hanno vinto bene, sul loro percorso qualche naturale, piccola, incertezza, ma hanno espresso un pacchetto formidabile che consente al team neozelandese di “trattenere”, o meglio difendere con successo, il più ambito trofeo della vela nella sala del New Zealand Yacht Squadron di Auckland, fondato nel 1871. La teca di vetro che la conserva domina la sala grande del club dove succede tutto: feste in black tie, scuola vela.
La vittoria neozelandese lascia molti delusi, la Coppa di Barcellona è per molti una sorta di Waterloo, le loro truppe si sono trovate nel fango sotto il fuoco nemico incapaci di procedere, in tanti hanno creduto che gli avversari fossero fuori dalle loro basi, ma le ragioni delle sconfitte vanno trovate dentro: nel metodo per arrivare alla vittoria, nel valore dei campioni, degli uomini. Solo Orient Express di Stephan Kandler e Bruno Dubois è arrivato in Spagna sapendo che sarebbero usciti presto dal gioco.
I risultati e i denari spesi non sono all’altezza delle aspettative per Alinghi Red Bull Racing, American Magic, Luna Rossa Prada Pirelli. Per tutti le ambizioni erano ben diverse: Luna Rossa voleva, doveva, vincere. American Magic almeno arrivare alla finale Louis Vuitton Cup, Alingh Red Bull non fermarsi a poche vittorie su errori e avarie degli avversari.
New Zealand ha qualcosa di più: tolto il pizzico di magia e orgoglio dei Maori che li spinge verso il loro destino e la regata ogni mattina resta la grande abilità nel disegnare la barca e nel condurla. Tecnica a terra e in acqua, particolari ben risolti per creare quella piccola ma determinante differenza di velocità. Batterli tra qualche anno, non si sa ancora quali siano le intenzioni per la prossima edizione, sarà ancora difficile.
Fonte: Il Sole 24 Ore