Nizza: alla scoperta della regina della Costa Azzurra tra luce, arte e influenze italiane
«Quando mi resi conto che ogni mattina avrei rivisto quella luce, non riuscii a credere alla mia felicità. Decisi che non avrei più lasciato Nizza e vi rimasi praticamente tutta la vita».
Neppure il migliore pubblicitario o esperto di marketing potrebbe ideare uno slogan più efficace e aderente alla realtà delle parole pronunciate da Henri Matisse nel 1917. I tentativi del pittore di riprodurre e fissare quell’incantesimo sono raccolti, in parte, al museo a lui dedicato (fino al 29 settembre la mostra MiróMatisse. Au-delà des images), sulla collina del Cimiez in mezzo a ulivi e cicale, a due passi dalle rovine gallo-romane, a poca distanza dall’edificio che celebra il messaggio biblico contenuto nelle opere di un altro grande artista legato alla capitale della Costa Azzurra e alla Provenza: Marc Chagall.
Influenze italiane e spiagge libere
Nizza è così: francesissima ma con un retrogusto italiano-sabaudo, come le lasagne al pistou o il brasato (daube) servito con i ravioli: si dice che la Provenza sia la 21esima regione italiana… Del resto il legame con l’Italia si rintraccia un po’ ovunque: dal carnevale al dialetto con influenze liguri a Giuseppe Garibaldi il cui monumento troneggia nella piazza omonima, di fronte ai tavoli del famoso Cafè de Turin ai margini della Vieille Ville, un dedalo di viuzze pittoresche – «Sembra di essere nei quartieri spagnoli di Napoli» dice un gruppo di giovani italiani – dove conviene perdersi cercando le scalinate per salire alle rovine del castello o prima di sfociare in cours Saleya e nella Promenade des Anglais affacciata su un mare dai colori in grado di stupire anche i turisti brasiliani reduci dalle Olimpiadi di Parigi.
Seconda destinazione di Francia
Il 2024 si appresta ad essere un anno d’oro per Nizza. È quanto traspare dalle parole del sindaco Christian Estrosi che di recente ha fornito alcuni numeri sull’andamento della stagione turistica della città e dell’area metropolitana: tra l’1 luglio e il 15 agosto il tasso medio di occupazione degli alberghi è stato dell’89% e ci sono più che buone probabilità che quest’anno superi i risultati già record del 2023, quando si sono registrati picchi di occupazione del 97%. In effetti alcuni grandi eventi sportivi, come lo storico arrivo del Tour de France e le sei partite dei calcio delle Olimpiadi hanno trainato arrivi e presenze già normalmente elevatissimi. Chi sta sdraiato sui ciottoli (i galets sono uno dei simboli della città insieme alle iconiche sedie blu sistemate sulla Promenade) che ricoprono le numerose spiagge libere della Baia degli Angeli assiste al passaggio quasi ininterrotto degli aerei in arrivo.
L’arrivo della Grande boucle in Place Masséna – sotto gli occhi dell’Apollo e delle statue sopraelevate che la circondano e si illuminano di notte – ha visto le strutture ricettive della città occupate oltre il 98% e ha richiamato in pochi giorni 266mila turisti. Il Tour de France – ha detto Christian Estrosi – ha generato ricadute economiche per 60 milioni di euro ed è stato visto da 300 milioni di telespettatori in 190 paesi del mondo. Grazie anche a una politica legata ai grandi eventi sviluppata nel corso degli anni, «Nizza è indiscutibilmente la prima destinazione turistica di Francia dopo Parigi» ha sottolineato ancora il sindaco. La capitale della Costa Azzurra, dopo aver ospitato per la prima volta il campionato mondiale dell’Ironman, si appresta ad accogliere nel giugno 2025 la terza conferenza delle Nazioni Unite sugli oceani e nel 2030 sarà sede delle Olimpiadi invernali (le stazioni sciistiche delle Alpi Marittime sono a poca distanza dalla città).
Fonte: Il Sole 24 Ore