No all’autonomia differenziata: opposizioni e sindacati preparano il referendum

Un referendum per abrogare la legge sull’autonomia differenziata approvata da poco. Questo l’obiettivo dei partiti politici di opposizione, delle organizzazioni confederali Cgil e Uil e di diverse realtà associative che si sono appena incontrate “per affrontare gli adempimenti necessari a depositare in Corte di Cassazione il quesito abrogativo della legge Calderoli e avviare quanto prima la campagna referendaria”, come si legge in una nota congiunta.

Al via un Comitato promotore “più ampio possibile”

“Si sta lavorando alla costituzione di un comitato promotore il più ampio e trasversale possibile, cui far partecipare tutte le forze, le associazioni e le personalità che condividono l’obiettivo di fermare un’autonomia differenziata destinata ad aumentare, inevitabilmente, i divari territoriali e le già insopportabili diseguaglianze a tutte le latitudini, compromettendo le prospettive di crescita e di coesione sociale dell’Italia intera”, si legge ancora nella nota congiunta. La legge sull’autonomia differenziata, approvata dalla maggioranza non senza qualche frattura interna, è stata appena pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dello scorso 28 giugno. Da qui la decisione di avviare le procedure per l’avvio del referndum abrogativo.

La legge sull’autonomia differenziata in Gazzetta

Con l’entrata in vigore della legge le regioni interessate ora povtanno deliberare in base ai loro statuti le richieste di trasferimento di competenze da inviare al governo. L’atto è trasmesso al Presidente del Consiglio e al ministro per gli Affari regionali e le autonomie che, acquisita entro sessanta giorni la valutazione dei ministri competenti per materia e del ministro dell’economia e delle finanze, anche ai fini dell’individuazione delle necessarie risorse finanziarie per le eventuali coperture, avvia il negoziato con la Regione richiedente per l’approvazione dell’intesa. In particolare le Regioni potranno chiedere il trasferimento delle prime competenze relativamente alle 9 materie (sulle 23 complessive) alla cui base non c’è un Lep (Livello essenziale di prestazione) da garantire. Per le restanti 14 sarà necessario individuare prima i Lep e cioè gli standard minimi di servizio che vanno garantiti in tutte le regioni.

Alfieri (Pd): “Con le associazioni per raccogliere le firme”

“Abbiamo compiuto i primi passi operativi per costruire il campo più largo possibile di realtà associative che si impegnino nella raccolta delle firme per il referendum abrogativo”, ha spiegato Alessandro Alfieri, responsabile riforme del Pd, riferendo l’esito della riunione dei partiti d’opposizione con Cgil, Uil e diverse associazioni in vista della preparazione di un referendum sull’autonomia. “Vogliamo fermare una pessima riforma – ha aggiunto – che creerà ancora più disuguaglianze territoriali, e che mette anche in difficoltà famiglie e imprese creando 20 diverse realtà con leggi e norme diverse. Per questo l’obiettivo è coinvolgere il numero più largo di associazioni in questa battaglia”.

Fonte: Il Sole 24 Ore