Non è solo l’estate a essere “brat”: il fenomeno Charli Xcx
Questa estate, con ottimo tempismo, dopo il passo indietro di Joe Biden, l’account X (precedentemente Twitter) di Kamala Harris è stato ribattezzato “Kamala HQ” e l’immagine di copertina sostituita con uno sfondo verde acido su cui campeggiava la stessa scritta in nero. Si trattava di un riferimento preciso alla copertina di Brat, l’album di Charli Xcx, che prontamente ha pubblicato sullo stesso social un post di tre semplici parole “Kamala is brat”. È servito a poco, visti i risultati delle elezioni presidenziali americane, ma il dizionario Collins ha incoronato “brat” parola dell’anno. Il termine risale a metà del XVI secolo e nell’inglese moderno, scrive l’Oxford Dictionary, indica “una persona, soprattutto un bambino, che si comporta male”. Col tempo, però, ha cominciato a indicare anche uno stile eccentrico e ribelle, così come un tipo di donna sfrontata e sicura di sé. Le canzoni e la copertina del disco sono subito diventate virali, tanto da rendere l’artista un vero e proprio fenomeno.
Brat
Il sesto album di Charlotte Emma Aitchison è un inno a far festa che intreccia energia e schiettezza. Si apre con 360 e Club Classics, una coppia di brani che con ritmi differenti fanno brillare la mirror ball sopra la pista da ballo. Le atmosfere sono simili in Sympathy Is a Knife, dove, però, Charli Xcx esibisce la sua fragilità, raccontando le sue paranoie – “Provo tutti questi sentimenti che non riesco a controllare” – e affermando di non voler forzare sorrisi, mentre I Might Say Something Stupid è un brano minimale che si regge sugli accordi di una tastiera, ma ugualmente sincero: “Immaginare che sono un disastro e recitare la parte”. Talk Talk è esuberante e sommessa, Von Dutch intreccia sonorità electro che ricordano i Bloody Beetroots, Everything Is Romantic campiona il compositore e produttore americano Jae Deal. Rewind, Girl, So Confusing, Apple, B2b, Mean Girls e la conclusiva 365 declinano il movimento in varie gradazioni d’intensità, So I è un altro dei rari momenti in cui il ritmo si distende, in I Think About It All the Time la sincerità di Aitchison è talmente cristallina da lasciarsi andare a una confessione d’invidia, “Lei è una madre radiosa e lui un padre bellissimo, e ora entrambi sanno queste cose che io non so”, riflette dopo aver ricevuto una visita di una sua amica diventata madre da poco.
Brat and It’s Completely Different but Also Still Brat
Quattro mesi dopo l’uscita di Brat, a ottobre, Charli Xcx ha pubblicato una versione remix del disco, collaborando con molti artisti, da Ariana Grande a Caroline Polachek, passando per Dua Lipa, Lorde, Jon Hopkins, Troye Sivan e altri ancora. Brat and It’s Completely Different but Also Still Brat mantiene lo spirito edonista del precedente album, ma risulta persino più imprevedibile, allargando le dimensioni di quello che è a tutti gli effetti un fenomeno culturale. Si tratta di un traguardo soprattutto per Aitchison, che ha alle spalle una carriera fatta di continui cambi di stile, quasi a voler rincorrere un pubblico che adesso è rimasto ammaliato dalla sua musica e dal concetto che Brat esprime: essere sé stessi, non rimanere impantanati nell’ossessione di dover essere necessariamente perfetti.
Fonte: Il Sole 24 Ore