Nordio rilancia sullo “svuotacarceri”, in Cdm entro fine mese (ma no a sconti di pena)

Pene alternative per i detenuti per reati minori, affidamento in comunità per tossicodipendenti, e possibilità di far rientrare i detenuti stranieri nei paesi d’origine. Sono queste le misure cui lavora il ministro della Giustizia Carlo Nordio, in una estate rovente nelle carceri, con 61.480 detenuti e per 51.234 posti regolamentari, secondo il dato aggiornato al 30 giugno, e il record di suicidi da inizio anno, praticamente uno ogni due giorni. Un pacchetto atteso in Cdm nei giorni scorsi, ma mai approdato. Ora il Guardasigilli rilancia: «Sono certo che andrà entro la fine del mese al Consiglio dei ministri».

Ventimila i reclusi stranieri

«Non sarà sicuramente uno svuotacarceri – ha precisato Nordio, a Milano per inaugurare il tribunale dei brevetti – nel senso di aprire le porte per alleggerire la popolazione carceraria, che pure costituisce un problema». Quanto ai contenuti, spiega Nordio, «dobbiamo lavorare molto sulle comunità sia per i detenuti per reati minori sia per i tossicodipendenti che molto spesso sono più malati che criminali. Poi quella di far scontare la pena agli stranieri nei loro Paesi di provenienza. Noi abbiamo quasi 20mila reclusi stranieri. Se riuscissimo anche solo per la metà a concludere accordi con i Paesi di origine per far scontare lì le pene, avremmo già quasi risolto il problema». Poi Nordio si sofferma sulle presenze nelle carceri per minori («una situazione del tutto nuova ed emergenziale»)

La quota dei minori

«La capacità carceraria del nostro Paese – ha osservato Nordio – è sempre stata costruita e ideata tenendo conto di una minoranza molto notevole di detenuti minori. Poi improvvisamente ci siamo trovati di fronte quasi a un’invasione di minorenni che vengono soprattutto da altri Paesi». Secondo i dati aggiornati al 15 giugno, sono 555 in totale i minori e giovani adulti negli istituti penali per minorenni, 266 sono di origine straniera.

Pd e Italia Viva all’attacco

Il Pd incalza il ministro. «Gli ultimi annunci – per la responsabile Giustizia della segreteria Debora Serracchiani – confermano che non cambierà niente, restiamo alle chiacchiere e pure col garantismo siamo a zero: il sovraffollamento nelle carceri potrà aumentare, continuerà nel disinteresse la sciagura dei suicidi di detenuti e poliziotti penitenziari». Italia Viva chiede al ministro una informativa urgente: «Oggi si raggiunge quota 54 di suicidi di detenuti dall’inizio dell’anno, l’ultimo oggi un ragazzo di 21 anni nel carcere di Paola, 5 quelli del personale di polizia penitenziaria».

La proposta di legge in quota opposizioni

Nel frattempo, il 17 luglio tornerà in Aula alla Camera la proposta di legge in quota opposizioni di Roberto Giachetti per la “Liberazione anticipata speciale”, e che prevede 75 o almeno 60 giorni di sconto di pena ogni sei mesi – anziché gli attuali 45 – con il via libera del magistrato di sorveglianza per chi ha dimostrato una buona condotta e un serio ravvedimento. Una proposta che vede contrario il Guardasigilli. «Quello dello sconto di pena è un problema di cui si è discusso e io personalmente non sono d’accordo», ha ribadito Nordio: «Sono sempre una sorta di sconfitta dello Stato se lo sconto di pena significa non un atto di generosità ma un atto di resa di fronte a una situazione che giudico tollerabile».

Fonte: Il Sole 24 Ore