Novartis punta sull’Italia: oltre 350 milioni di investimenti da qui al 2025
Novartis ha già stanziato altri 20 milioni per la costruzione di un nuovo stabilimento, che ospiterà le attività di Molecular Imaging, dedicato allo sviluppo e produzione di marcatori per la diagnostica per immagini di precisione che permetterà ai medici di scegliere terapie personalizzate.
Terapie innovative: radiofarmaci e radioligandi
«I radioligandi – spiega Confalone – rappresentano una terapia innovativa che sta trovando applicazione nell’ambito dei tumori solidi. Lo stabilimento di Ivrea è stato il primo a creare radiofarmaci in grado di riconoscere selettivamente le cellule tumorali ed eliminarle attraverso l’uso di particelle radioattive, senza danneggiare le cellule sane. Questa terapia è frutto della ricerca Made in Italy svolta proprio in questa sede ed è stata distribuita in tutto il mondo. Oggi lo stabilimento è talmente importante che continuamo a investire oltre 100 milioni nei prossimi tre anni».
Nel polo piemontese ricade la produzione non solo per il mercato italiano, ma anche per Europa, Usa, Canada, Giappone, Cina, Corea del Sud, Singapore e Taiwan, con prospettive di business anche nei paesi sudamericani. Si calcola che, nel 2022, oltre il 75% della produzione è stata destinata all’estero e che il nuovo investimento consentirà di aumentare la produzione di oltre il 20% portando dal 60 al 90% la quota di fatturato generato dall’export.
A ricerca e sviluppo sono riservati 180 milioni nel triennio «per mantenere il ruolo di primo piano dell’azienda sui farmaci innovativi e sui trattamenti all’avanguardia con oltre 220 studi clinici già avviati in Italia».
Prospettive dalla riforma Aifa
L’auspicio di Confalone è che i recenti provvedimenti del Governo possano accelerare ulteriormente i test clinici e la riforma dell’Aifa accorciare i tempi per portare i nuovi farmaci ai pazienti. «Abbiamo delle proposte da sviluppare con la nuova Agenzia – conclude il presidente di Novartis Italia – per accelerare i processi autorizzativi soprattutto per i farmaci innovativi. Continueremo, inoltre, a lavorare al fianco delle istituzioni nazionali e regionali, promuovendo un accesso più equo e tempestivo alle cure, chiamando a raccolta tutti i partner per il futuro, ossia istituzioni, società scientifiche, associazioni di pazienti e giovani». In questa direzione Confalone valuta positivamente “lo sforzo importante fatto dal governo che tra legge di Bilancio e Pnrr riporta la spesa sanitaria al 6,3% del Pil in linea con le indicazioni dell’Oms per i sistemi universalistici».
Fonte: Il Sole 24 Ore