novità e modifiche per le agevolazioni casa

Proroga del bonus mobili per l’acquisto di arredi e di grandi elettrodomestici. Il mosaico delle nuove agevolazioni per la casa si compone giorno dopo giorno; mentre il Ddl di Bilancio avanza verso la presentazione alle Camere, sulla revisione degli sconti fiscali per le abitazioni continuano ad emergere nuovi elementi. Dopo la proroga per il bonus ristrutturazioni, che ci sarà solo per le prime case, ieri è stata la volta della detrazione dedicata ai mobili. Una notizia positiva – quella del rinvio – che fa da contrappeso a una novità che viaggia in direzione opposta: i bonus casa, infatti, subiranno complessivamente una stretta e rientreranno nel nuovo tetto per le spese detraibili, modulato sul reddito e sul numero di figli, sulla base dei principi del quoziente familiare.

Partendo dal bonus mobili, anche questo sconto al 50%, che attualmente ha un tetto di spesa da 5mila euro (ridotto negli anni, nel 2022 era di 10mila euro e nel 2023 di 8mila euro), sarà confermato, come ha spiegato il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo. Un allungamento dei termini salutato con favore dal presidente di FederlegnoArredo, Claudio Feltrin: «La proroga per il 2025 del bonus mobili, unitamente all’innalzamento al 50% del bonus ristrutturazioni per le prime case, sono un’ottima notizia per la filiera del legno-arredo».

Proroga lineare

La proroga del bonus mobili sarà lineare; la struttura dello sconto non verrà, cioè, modificata rispetto all’assetto attuale, come sta per accadere al bonus ristrutturazioni. Una novità importante, perché finora i due sconti avevano viaggiato con la stessa aliquota. Questo, nella sostanza, vuol dire che sulle ristrutturazioni di seconde case ci sarà un doppio binario: lo sconto del 36% sui lavori e del 50% sull’acquisto di arredi ed elettrodomestici.

A complicare ulteriormente il quadro, c’è il fatto che anche i bonus casa rientreranno nel nuovo plafond per le spese detraibili. Quindi, le aliquote di agevolazione potenziale, alla prova dei fatti potrebbero non essere utilizzabili in pieno. Dal 2025 il massimale di spese detraibili sarà influenzato dal numero di figli e dal livello di reddito, secondo una logica di quoziente familiare (si veda anche l’articolo in alto). Questo, però, non porterà un effetto retroattivo. Nei tetti di detrazioni, quindi, non ricadranno rate di spese effettuate in passato. Un elemento vitale per chi, ad esempio, ha fatto lavori di superbonus: non si vedrà il plafond drenato da quelle spese.

La coda dell’agevolazione 2024

Tra queste molte novità, va detto che restano ancora due mesi e mezzo circa per utilizzare il quadro di bonus casa ancora in vigore, che prevede, tra le altre cose, il 50% anche per i lavori sulle seconde case, oltre che sconti in scadenza, come il sismabonus o l’ecobonus (compreso quello sulle caldaie a condensazione). Per tutte queste detrazioni vale il principio di cassa: fuori dalle definizioni tecniche, valgono i bonifici fatti entro fine anno. Bisogna, insomma, affrettarsi a pagare; non ha rilevanza il momento di effettuazione dei lavori. Anche se, nei rapporti con i propri fornitori, saldare una prestazione prima che sia realizzata comporta più di un rischio in vista di futuri contenziosi.

Fonte: Il Sole 24 Ore