Nucleare: testo unico e iter iper semplificati per gli impianti

Nucleare: testo unico e iter iper semplificati per gli impianti

Il governo prova a chiudere il cerchio sul disegno di legge delega per il nucleare sostenibile che, nelle intenzioni del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, in prima linea sul dossier, dovrà creare un contesto normativo stabile e favorevole agli investimenti, pubblici e privati, in modo da riabilitare l’uso del nucleare, che è la soluzione più favorisce gli obiettivi della decarbonizzazione, come ha ribadito nei giorni scorsi anche la premier Giorgia Meloni che, dal World Future Energy Forum di Abu Dhabi, ha parlato della necessità «di un mix energetico equilibrato, basato sulle tecnologie attualmente disponibili, su quelle in fase di sperimentazione e su quelle che devono ancora essere identificate».

Verso il varo in Cdm entro fine gennaio della legge delega

Da qui l’accelerazione che dovrebbe portare al varo entro fine gennaio del provvedimento frutto dell’input del ministro ed esponente di Forza Italia, Pichetto Fratin che, come noto, ha chiesto al costituzionalista Giovanni Guzzetta di elaborare insieme al gruppo di lavoro da lui coordinato, una proposta normativa sulla base delle risultanze trasmesse dalla piattaforma nazionale per un nucleare sostenibile, istituita alla fine del 2023 presso il Mase con l’obiettivo di raccogliere e integrare le migliori competenze italiane nel settore. Secondo quanto è filtrato dagli Emirati Arabi Uniti, il disegno di legge delega è alle battute finali.

Testo unico e iter iper semplificati per gli impianti

Il provvedimento sarà, quindi, chiamato a disegnare un percorso che, da un lato, assicuri una cesura netta rispetto agli impianti nucleari del passato, destinati alla definitiva dismissione, e, dall’altro, ridefinisca in modo organico l’intera materia. In modo da giungere, alla fine dell’iter che richiederà circa due anni per le norme di attuazione, a una sorta di “testo unico” sul nucleare e a procedure iper semplificate per la realizzazione degli impianti. Con la supervisione affidata a un’agenzia di controllo sul nucleare che assorbirà le competenze in materia ora distribuite tra vari organi. E con la previsione di opportune campagne di informazione alla popolazione sull’energia nucleare nonché di forme di consultazione pubblica, anche se il disegno di legge delega rimarcherà la discontinuità con il passato e, senza entrare in eccessivi tecnicismi, abiliterà il ricorso alle migliori tecnologie nucleari, a partire dai piccoli reattori modulari di terza generazione avanzata e da quelli di quarta. Mentre prosegue la ricerca sulla fusione che, per dirla con le parole di Meloni, «può cambiare il corso della storia trasformando l’energia da arma geopolitica in una risorsa ampiamente accessibile».

La definizione della newco prossima alla formalizzazione

In parallelo, anche la definizione della newco sul nucleare guidata da Enel è ormai prossima alla formalizzazione. Per l’ufficialità dovrebbe essere solo questione di giorni: in queste ore, infatti, sono in corso le ultime limature ai dettagli contrattuali e alla governance della società. Aspetti non banali, visto il ruolo chiave che la stessa svolgerà nei prossimi mesi e nei prossimi anni. Il suo compito, infatti, sarà quello realizzare uno studio di fattibilità finalizzato a selezionare la tecnologia più idonea per l’eventuale ritorno dell’Italia alla produzione di elettricità dall’atomo. Studio e ricerca, dunque: la newco non produrrà reattori, ma farà solo approfondite valutazioni, alla luce ovviamente di quelle che sono e saranno le soluzioni disponibili sul mercato, a partire dai cosiddetti Smr, acronimo di small modular reactors.

Governance in mano a Enel

Come detto, la governance della newco sarà saldamente in mano a Enel, che deterrà il 51% del capitale. Ad Ansaldo Energia farà capo il 39% e il restante 10% sarà di Leonardo. Nonostante avances e ambizioni di alcuni gruppi del comparto energetico, non è previsto alcuno spazio nell’azionariato e alcun ruolo per altri soggetti.

Fonte: Il Sole 24 Ore