Nuova governance calcistica, si va verso assemblea federale

La riforma della governance della Figc sarà discussa al Consiglio federale di lunedì 29 luglio. L’incontro della mattinata del 22 luglio non ha portato a un accordo tra la Federcalcio e le Leghe. La prospettiva adesso è quella di una modifica dello Statuto con possibile e conseguente slittamento della assemblea elettiva del 4 novembre, probabilmente a febbraio. La richiesta della Lega Serie A resta quella di avere una quota elettorale e una rappresentanza in consiglio maggiori, in proporzione al contributo economico dato al movimento calcistico. Ciò in sintonia con il cosiddetto emendamento Mulè inserito nel Decreto Sport in corso di conversione definitiva al Senato.

«Verificate le posizioni di tutti – ha dichiarato il presidente dellA Figc Gabriele Gravina all’esito della riunione -, senza nemmeno parlare di richieste e di numeri specifici, sottoporrò al Consiglio Federale, già fissato per lunedì 29 luglio, la possibilità di convocare un’Assemblea per la modifica dello Statuto per favorire, nelle prossime settimane, un’approfondita e auspico fruttuosa riflessione sulle modifiche da attuare».

La posizione della Lega di Serie A

«L’avvio di un percorso. La Serie A ha confermato quello che era emerso nell’assemblea scorsa – ha precisato Lorenzo Casini, presidente della Lega, al termine dell’incontro nella sede della Figc -. C’è ’esigenza di andare verso una riforma che veda maggior autonomia delle Leghe dal punto di vista organizzativo, un ordinamento dei campionati e in generale sulle componenti. Oltre ad uno statuto speciale della Serie A rispetto a quello che sono le decisioni che riguardano la stessa. Come conseguenza di tutto questo si andrà ad un riequilibrio dei pesi e anche della rappresentanza negli organi che possa aumentare la quota del professionismo al 50% con un peso della serie A preponderante».

Sulla modifica dello Statuto, Casini ha aggiunto: «Questo è il percorso che richiede un’assemblea straordinaria dedicata. Poi se ne parlerà lunedì 29 in consiglio federale anche per rispetto dell’organo deputato. Soddisfatti? Finchè si avvicina in modo concreto una riorganizzazione che vada verso questi tre punti, sì. Se ho registrato degli attriti? Il clima era sereno, disteso e c’è consapevolezza da parte di tutti che bisogna comunque andare verso dei cambiamenti importanti per quello che il calcio italiano merita e consapevolezza anche del fatto che la Serie A più forte e più rappresentata all’interno del sistema federale è un beneficio per tutti. Si è parlato anche di modelli come quello inglese e spagnolo ma è chiaro che l’Italia deve andare verso un sistema più moderno, efficiente in grado di raggiungere risultati sotto ogni profilo».

Serie C disponibile alle riforme

«Il clima era sereno, adesso si tratta di costruire un percorso, di cercare un progetto che metta insieme tutti noi – ha sottolineato Matteo Marani, presidente della lega Pro -. Noi abbiamo dato ampia disponibilità, siamo sempre stati una Lega molto innovativa, quindi siamo ovviamente aperti a ogni posizione. Francamente credo sia errato parlare di pesi, percentuali e numeri di consiglieri. Il punto centrale è quello di dare ancora più forza nelle peculiarità che ha ogni Lega del sistema calcio. La Serie C è per sua natura la Lega dei giovani. Abbiamo il 90% di giocatori italiani. Siamo il campionato che fa giocare più ragazzi. La nostra riforma che porta il nome di Gianfranco Zola deve essere accompagnata e aiutata. Chi si vuole fare promotore di un movimento deve guardare ai giovani a quello che stiamo facendo in Serie C. Siamo l’unica Lega che non sta creando debito nuovo, quindi c’è grande attenzione ai conti e ai costi».

Fonte: Il Sole 24 Ore