Nuovo golpe in Burkina Faso, militari rovesciano giunta
Nuovo golpe militare in Burkina Faso, ad appena nove mesi dal colpo di Stato che aveva rovesciato il governo nel gennaio 2022. Il capitano dell’esercito Ibrahim Traore ha defenestrato il leader militare Paul-Henri Damiba, annunciando la dissoluzione dell’esecutivo e della costituzione. Il blitz è stato comunicato in televisione, dopo che la sospensione delle trasmissioni aveva fatto temere nuovi sommovimenti nella giunta militare. I confini del paese sono bloccati ed è stato imposto un coprifuoco dalle 21 alle 6 di mattina.
Il Sahel nella morsa fra golpe e violenze
Il timore di un nuovo golpe si era materializzato lungo la giornata, dopo che nella capitale Ouagadougou sono stati avvertiti spari ed esplosioni. Centinaia di persone si sono riversate a place de la Nation, la piazza centrale di «Ouaga», in sostegno della fine della giunta salita al potere nel gennaio 2022. Fra i manifestanti sono apparse bandiere russe, già sventolate in occasione del golpe dello scorso gennaio, oltre a slogan contro gli ex coloni francesi.
Nel Mali, la giunta militare che si è insediata a Bamako ha reciso i rapporti con Parigi e avviato una «collaborazione» con i contractors russi della compagnia privata Wagner. Il blitz di Traore è motivato dalle stesse ragioni che avevano portato alla fine del governo democratico nel 2022: l’inadeguatezza delle autorità a sopprimere le violenze terroristiche dilagano nelle zone di confine fra Niger e, appunto, Burkina Faso e Mali, non a caso colpiti da quattro golpe nell’arco di poco più di un biennio.
Il Burkina Faso, in particolare, è degenerato da modello di stabilità a uno dei paesi più martoriati dalla crescita di violenze terroristiche. La spirale di attacchi, iniziata nel 2015, ha fatto registrare – almeno – 2mila vittime e costretto allo sfollamento due milioni di burkinabè. Le formazioni sono legate a network internazionali come Isis e Al Qaida, anche se il proselitismo avviene soprattutto cavalcando il rancore della popolazione per autorità ritenute corrotte, distanti o conniventi con gli ex coloni.
Il ritorno dei colpi di Stato in Africa
Il blitz di Traore segna il settimo colpo di Stato in Africa nell’arco di meno di tre anni, dopo il Mali nel 2020, Ciad, Guinea, ancora Mali e Sudan nel 2021 e lo stesso Burkina Faso nelle prime battute del 2022. L’instabilità è accentuata soprattutto nella regione saheliana, dove l’ascesa delle milizie terroristiche legate – anche – allo Stato islamico stanno minando gli equilibri di una regione già martoriata da povertà e ricadute del cambiamento climatico.
Fonte: Il Sole 24 Ore