Nvidia verso la vendita di 12 miliardi di dollari di chip per l’AI in Cina

Nvidia potrebbe vendere in Cina quest’anno chip per l’intelligenza artificiale per 12 miliardi di dollari, nonostante il rallentamento legato ai controlli sulle esportazioni degli Stati Uniti. L’indiscrezione viene riportata dal Financial Times, secondo il quale le previsioni degli analisti indicano che il gruppo della Silicon Valley da 3mila miliardi di dollari consegnerà nei prossimi mesi più di un milione dei suoi nuovi chip H20, progettati per eludere le restrizioni statunitensi sulla vendita di processori AI ai clienti cinesi.

La battaglia dei chip

Si tratta di quasi il doppio, stima la società di consulenza sui chip SemiAnalysis, di quanto prevede di vendere Huawei con il prodotto concorrente cinese Ascend 910B. Nvidia, ricorda l’Ft, è l’ultima azienda della Silicon Valley a ritrovarsi invischiata nelle tensioni tra Washington e Pechino, con l’amministrazione Biden impegnata ad arginare il flusso dei chip più potenti verso la Cina, nel timore che Pechino possa usarli in applicazioni militari con l’intelligenza artificiale.

I chip H20 costano tra i 12 e i 13 mila dollari, da qui la stima di possibili 12 miliardi di dollari di vendite per Nvidia, contro un fatturato totale realizzato in precedenza dal gruppo in Cina per 10,3 miliardi di dollari nell’esercizio chiuso a gennaio 2024. Nel 2021, prima che gli Stati Uniti iniziassero a imporre controlli sulle esportazioni, la Cina rappresentava più di un quarto dei ricavi totali di Nvidia. Se il chip H20 vendesse come nelle previsioni degli analisti, la Cina rappresenterebbe il 10% delle vendite di quest’anno.

Risultati in crescita per Samsung

I chip sono stati anche il propulsore dei risultati di Samsung Electronics, che ha registrato un ritmo di crescita delle vendite e dei profitti più rapido degli ultimi anni, riflettendo una ripresa della domanda di chip di memoria mentre lo sviluppo dell’intelligenza artificiale accelera a livello globale. Il più grande produttore mondiale di chip di memoria e smartphone ha dichiarato che l’utile operativo è cresciuto di oltre 15 volte arrivando a 10,4 trilioni di won (7,5 miliardi di dollari) nei suoi risultati preliminari per il trimestre di giugno, superando le proiezioni di mercato. Le vendite sono cresciute di circa il 23%, l’incremento più grande dai massimi dell’era Covid registrati nel 2021. Samsung dovrebbe annunciare gli utili finali con ripartizioni per le singole divisioni il prossimo 31 luglio e da lì si potrà entrare meglio nel dettaglio dei risultati del periodo.

Sono bastati comunque i risultati preliminari per portare le azioni Samsung al rialzo di quasi il 3% sulla piazza di Seul.

Fonte: Il Sole 24 Ore