Occhiuto: «La Calabria pronta a ospitare un rigassificatore»

Occhiuto: «La Calabria pronta a ospitare un rigassificatore»

Aveva dato disponibilità già nel 2022 e oggi conferma la volontà di realizzare un mega rigassificatore nel retroporto di Gioia Tauro. Il Governatore Roberto Occhiuto non perde battuta e torna a candidare la sua regione a diventare sede di un rigassificatore, dopo che l’altro giorno il Consiglio regionale della Liguria con un voto all’unanimità, ha bocciato lo spostamento da Piombino a Vado Ligure del rigassificatore mobile Golar Tundra.

«Abbiamo un progetto pronto – dice Occhiuto – redatto anni fa da Lng Medgas Terminal, società che ha come azionista di riferimento Fingas, controllata pariteticamente da Iren e Sorgenia, già autorizzato». Il progetto prevede un’infrastruttura in grado di processare da 12 a 16 miliardi di metri cubi di gas naturale liquefatto (Gnl) all’anno. Insomma, una struttura tra le più grandi d’Europa. «Sarebbe ancora utile – aggiunge Occhiuto – avendo l’Italia sostituito la sua dipendenza dal gas della Russia a quella di altri Paesi».

Occhiuto ricorda di aver chiesto ai Governi degli ultimi anni la dichiarazione di “strategicità” dell’opera. Riconoscimento ottenuto con il decreto Energia approvato in Consiglio dei ministri il 27 novembre 2023. «Tale definizione – spiega il governatore della Calabria – non è solo un titolo sulla carta, ma è ciò che permette di finanziare l’opera con una imposta di qualche centesimo sulle bollette energetiche degli italiani. Ne guadagneremmo in autonomia energetica e non solo».

A chi, come successo per Vado Ligure, considera il rigassificatore un passo indietro rispetto agli impegni di decarbonizzazione, Occhiuto risponde: «La Calabria ha fatto molti passi in avanti in tema di produzione di energia da fonti rinnovabili, quindi è un esempio positivo, ma resto convinto che queste non possano assicurare l’autosufficienza energetica all’intero Paese». Per il presidente della Regione «avere un impianto come quello di Gioia Tauro, che può anche lavorare “a fisarmonica”, quindi in modo diverso a seconda delle esigenze, significherebbe avere energia disponibile anche per integrare quella proveniente da altre fonti».

Il progetto di Occhiuto a dire il vero è più articolato e ciò spiega perché prima ancora del Governo è stata la Regione a farsene sostenitrice. «Il rigassificatore richiede una piastra del freddo – spiega il governatore di Forza Italia – una struttura che potrebbe essere utile anche per favorire lo sviluppo di un distretto dell’agroindustria nel retroporto di Gioia Tauro. Parlo del porto che cresce più di tutti gli altri in Italia e che ha raggiunto la movimentazione di 4,2 milioni di teu nel 2024. Questo sì, che è un importante piano di sviluppo industriale. Ma…». Occhiuto si ferma e poi riprende: «Il progetto di Iren e Sorgenia per ora sembra accantonato. Si dovrebbe chiedere a queste aziende se vogliono realizzarlo oppure cederlo. Una decisione in ogni caso andrebbe presa».

Fonte: Il Sole 24 Ore