Oggi è l’Hamburger day: l’Italia è il secondo consumatore in Europa

L’Italia è il secondo Paese europeo per consumo di hamburger. Solo in Spagna se ne mangiano di più. I dati arrivano da Glovo, che in occasione dell’’Hamburger day che si celebra il 28 maggio ha passato al setaccio tutti gli ordini dei sui clienti negli ultimi dodici mesi. In Italia la società consegna in media ogni giorno 40mila hamburger, il 19% in più rispetto all’anno precedente. Tra le regioni italiane che ne hanno aumentato di più il consumi ci sono la Campania (+79%), il Veneto (39%), le Marche (38%), la Calabria (29%) e la Toscana (28%).

Secondo le rilevazioni del food delivery Just Eat, invece, Roma è in testa alla classifica degli ordini di hamburger, con oltre 29mila chili acquistati sull’app nel 2023, seguita da Genova con 26mila chili. Subito dopo si posizionano Bologna, Torino e Napoli con circa 10mila chili ordinati ciascuna. Per Just Eat nei primi mesi del 2024 sono stati ordinati 67 mila chili di hamburger. Secondo il suo osservatorio, crescono anche le ricette alternative, in particolare quelle che sostituiscono il pesce alla carne, con il polpo che si classifica in testa come ingrediente preferito, seguito dal salmone e dal tonno.

Anche le varianti plant based stanno riscontrando un successo crescente in Italia. Possiamo ancora chiamare “hamburger”, quelli vegetali? La battaglia è in corso. La legge varata dal governo Meloni a dicembre del 2023 sembrava voler vietare l’uso del cosiddetto “meat sounding”, ovvero l’utilizzo dei termini “hamburger” o “bistecca” per le preparazioni a base vegetali. Anche la Francia in un primo momento era andata in questa direzione, vietandolo per legge. Poi, però, una pronuncia del Consiglio di Stato ha bloccato l’entrata in vigore del decreto, perché avrebbe danneggiato i produttori francesi di alimenti plant based. Anche in Italia le imprese delle trasformazione industriale, riunite dentro Unionfood, hanno chiesto al governo di fare un passo indietro. Ad oggi, poiché il decreto attuativo previsto dalla legge del 2023 non è ancora stato varato, la questione resta dunque ancora aperta.

I consumi di hamburger vegetali, intanto, sono cresciuti anche nel nostro Paese. Secondo i dati di Unionfood il comparto del plant based vale 500 milioni di euro, dai burger ai piatti pronti. Oggi un italiano su due li acquista con regolarità e il 25% di chi non li ha mai provati dichiara che lo farà. Sono 22 milioni i consumatori che li hanno già provati, e tra tutti i prodotti vegetali la sezione dei burger è proprio quella che cresce di più (+11%).

L’ultima frontiera degli hamburger, però, è quella della carne sintetica, prodotta in laboratorio a partire da una cellula animale replicata in provetta. In Italia è vietata: lo stabilisce una legge del dicembre 2023, la stessa che vuole impedire l’uso della parola “hamburger” per quelli vegetali. Oggi, nel nostro Paese, si può solo fare ricerca a porte chiuse: chi produce o commercializza hamburger sintetici paga una multa tra 10mila e 60mila euro. Assaggiarla, però, è possibile: basta prendere un aereo. Per gli Stati Uniti, Israele o Singapore: qui gli hamburger sintetici sono già in vendita al ristorante. Una scelta a 360 gradi, per celebrare l’Hamburger day.

Fonte: Il Sole 24 Ore