Oggi in Cdm le previsioni economiche: ecco le possibili novità in arrivo
Si alza oggi il velo sulle nuove stime per l’economia italiana con l’approvazione del Def che sarà all’esame del Consiglio dei ministri (convocato alle ore 11,15). Un Documento di economia e finanza del quale il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti anticipa che rispetterà «gli obiettivi della Nadef presentata in autunno per una questione di credibilità». Ma il documento è destinato presto a cambiare: il testo dovrebbe presentare soltanto le stime tendenziali, non quelle programmatiche che rappresentano la direzione in cui il Governo intende muovere.
Un documenti in versione “light”
Una versione “light” del Def che di solito viene utilizzata quando un Governo uscente – come fece l’esecutivo Draghi con la Nota di aggiornamento nel 2022 – non vuole legare le mani al successivo. In questo caso, la motivazione è data dal nuovo Patto di stabilità che rivede il calendario e la forma dei documenti da presentare all’Ue: l’ultimo Def «risponde alla situazione di cambiamento delle regole europee non ci sono ancora le istruzioni della nuova governance, quando ci saranno – abbiamo deciso a livello europeo intorno all’estate – faremo il piano strutturale come richiesto da queste nuove regolamentazioni che abbiamo assunto», ha spiegato oggi Giorgetti. I contenuti e le successioni dei documenti molto probabilmente cambieranno solo dopo le prossime elezioni europee che ora impegnano tutti i Paesi.
L’incognita superbonus
La congiuntura in cui prende forma il Def è offuscata dall’incertezza sulle cifre finali degli aiuti al settore edilizio («un’eredità pesantissima» ha detto Giorgetti) e con l’eventualità di una manovra correttiva che però il ministro dell’Economia allontana: «No – risponde alla domanda se sia necessaria una correzione di rotta per fronteggiare l’impatto del superbonus sul debito – sicuramente vogliamo rispettare esattamente gli obiettivi della Nadef dello scorso autunno per una questione credibilità, se c’è qualcosa da correggere la correggeremo ma sostanzialmente siamo in linea».
I numeri aggiornati
Gli aiuti all’eidiliza, nati nell’emergenza pandemica, sul fronte della crescita hanno dato una spinta al rialzo consentendo, assieme alle ultime statistiche in miglioramento sull’economia italiana, di mantenere intorno all’1% la crescita del Pil che verrà scritta nel Def per il 2024. Crescita poco distante dall’1,2% della Nadef dello scorso autunno, anche se superiore ai numeri indicati da Banca d’Italia, Fmi e Commissione europea.
Il grosso del deficit da bonus edilizi, poi, si sarebbe scaricato sul 2023 (al 7,2% del Pil la stima più recente), e il documento in arrivo manterrebbe la stima 2024 grosso modo sui livelli indicati nella Nadef al 4,3%, con un debito appena sotto il 140% del Pil contro il 140,1% indicato nella Nadef.
Fonte: Il Sole 24 Ore