Oleifici Barbera festeggiano 130 di vita e puntano sugli uliveti 4.0
Festeggia i 130 anni di vita e guarda avanti mettendo in campo una strategia 4.0 con nuove tecniche di coltura al servizio dello sviluppo delle produzioni autoctone siciliane: coltivazioni frutto di ricerca e sperimentazione decennale in collaborazione con l’università, utilizzo sempre più diffuso dell’intelligenza artificiale nei campi. La Premiata Oleifici Barbera, fondata nel 1894 a Palermo, chiude il bilancio 2024 con una crescita del 10% sull’anno precedente a 45 milioni con una quota export che vale il 60% del fatturato che cresce sempre di più grazie ad aree ritenute forti come l’Asia. Ma guarda avanti a una gestione sempre più sostenibile che sarà affidataalla quinta generazione dei Barbera: Lorenzo e Carlo.
Ricerca e sperimentazione
Oggi alla guida c’è Manfredi Barbera, arrivato in azienda nel 1980 e vero artefice del rilancio dell’azienda di famiglia. Non è un caso che l’evento che festeggia i 130 anni di vita dell’azienda, al Teatro Politeama di Palermo, si stato intitolato “Olio di famiglia – 130 anni di storia” e unisce cultura, spettacolo e tradizione per rendere omaggio a un traguardo unico che attraversa cinque generazioni. «Raggiungere i 130 anni è un risultato straordinario, che ci riempie di orgoglio e di gratitudine verso le generazioni che hanno costruito questa storia – dice Manfredi Barbera, Ceo dell’azienda -. Questo traguardo non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza per continuare a innovare e valorizzare il nostro territorio perché la nostra missione è sostenere il comparto agricolo siciliano e portare l’olio di qualità a essere ambasciatore della Sicilia e del Made in Italy nel mondo, unendo tradizione e innovazione per portare sulle tavole dei nostri clienti un prodotto di eccellenza». Ricerca e sperimentazione, nuovi modelli organizzativi sono la chiave della gestione aziendale. E sul fronte della ricerca c’è da registrare la novità che riguarda la coltivazione intensiva di una cultivar siciliana al termine di dieci anni di spertimentazione con l’Università di Palermo: un’attività su 70 ettari di terreno che è destinata a crescere. «Una soluzione che importante per noi ma anche per il sistema siciliano – spiegano dall’azienda -. Utilizzeremo la Calatina, una varietà siciliana e ciò consentirà di utilizzare anche il marchio Igt».
La scuola internazionale dell’olio d’oliva
Altro progetto in campo in collaborazione con la Camera di commercio di Palermo ed Enna e con la società di certificazione Rina Agrifood, è la creazione in Sicilia della prima Scuola internazionale dell’olio d’oliva: tra gli obiettivi della scuola, oltre all’attività di formazione, anche la costituzione di un panel di 9 componenti per l’assaggio dell’olio per certificare l’esistenza dei requisiti per essere definito Extravergine d’Oliva.
Il rafforzamento dell’export
Con una produzione distribuita in 39 Paesi e un focus crescente sui mercati americano e asiatico, l’azienda dà un forte contributo alla crescita dell’export a Palermo. Secondo i dati dell’Istituto Tagliacarne, nel primo semestre del 2024 le esportazioni della città di Palermo sono cresciute del 12,9%, a fronte di una contrazione dell’1,1% a livello nazionale. «Questo risultato posiziona il capoluogo siciliano come un modello di crescita economica e innovazione per l’intero Paese – dice l’assessore regionale alle Attività produttive, Edy Tamajo -. La nostra regione puo’ essere protagonista del rilancio economico italiano, il governo regionale continuerà a sostenere l’internazionalizzazione e l’innovazione delle nostre imprese». Per il presidente della Camera di commercio di Palermo-Enna, Antonio Albanese, i dati dell’Istituto Tagliacarne «sono un segnale forte della capacita’ del nostro territorio di competere sui mercati globali. Non è casuale, ma il frutto dell’impegno delle imprese, della qualità dei nostri prodotti e delle politiche di supporto al sistema imprenditoriale». Palermo si conferma un motore di sviluppo, «e oggi indichiamo Olio Barbera come emblema di tradizione, innovazione e successo. La nostra regione puo’ essere protagonista del rilancio economico italiano – dice ancora Tamajo -, il governo regionale continuera’ a sostenere l’internazionalizzazione e l’innovazione delle nostre imprese».
La qualità batte il calo di produzione
Nonostante le difficoltà legate alla siccità e al cambiamento climatico che hanno ridotto la produzione regionale del 50%, «il 2024 si è confermato un anno importante per la qualità dell’olio extravergine prodotto da Barbera – spiegano dall’azienda -, confermando il posizionamento nel segmento di fascia Premium».
Fonte: Il Sole 24 Ore